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Il tempo e lo spazio morirono ieri. Marinetti vince la sfida del secolo

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Che ricominciassero nell'anno del centenario, paradossalmente simili a quelle del 1909, forse no, questo non poteva prevederlo. Chi lo giudica "carta straccia", chi "una forma di oscurantismo", chi semplicemente "invecchiato", come se un movimento d'avanguardia fosse obbligato all'eternità. Non è invecchiato, invece. E lo dice la finta rissa inscenata a Milano sotto la galleria che fu teatro delle prime manifestazioni, interrotta - due giorni fa - da vigili veri, lo dice il riaccendersi del vecchio binomio futurismo-fascismo, contro il quale si è combattuto e si è vinto già da vent'anni. Lo dice la polemica suscitata dalla mostra di Parigi, che tornava a chiedersi se fossero arrivati prima i futuristi o i cubisti, Italia o Francia. "Questo v'indigna? Mi fischiate?…". Marinetti aveva previsto tutto. "Il tempo e lo spazio morirono ieri". Altro che invecchiare…  

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