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Lasseter mago del 3d incoronato erede di Disney

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Lasseter, cinquantuno anni compiuti un paio di settimane fa, nato profeticamente a Hollywood, è l'attuale capo dell'Ufficio creativo della Walt Disney e dei Pixar Animation Studios che hanno «sdoganato» i cartoon di nuova generazione in 3d. Il cinema d'animazione, fino a tutti gli anni Ottanta, era considerato artisticamente valido se «fatto a mano», con metodi tradizionali e invece di basso livello quando realizzato con l'aiuto del computer. Questa situazione ha avuto un momento di svolta nel '95, con un film geniale realizzato in 3d: «Toy Story». Il regista, che puntò la sua carriera, il suo talento e la sua credibilità su quell'«esperimento» era lui, John Lasseter, che ha così raccolto l'eredità del grande Walt Disney. Una grande svolta nel segno della tradizione. Eccezionalmente nella storia della mostra veneziane il premio celebra non solo la personalità del cineasta, che è, come lo era Disney a suo modo e per i suoi tempi, un artista rivoluzionario e un grande innovatore, ma anche il contributo di tutti i registi di questo «pool» visionario, la bottega dell'«artista Lasseter». Il Leone d'Oro alla carriera della 66esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 2 al 12 settembre 2009, attribuito dal cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore Marco Müller, sarà infatti consegnato a Lasseter nel corso di una cerimonia nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido alla presenza di alcuni dei suoi più vecchi e stretti amici e collaboratori: i registi della Disney-Pixar Brad Bird, Pete Docter, Andrew Stanton e Lee Unkrich. Lasseter nella sua carriera ha vinto due Oscar: uno per il cortometraggio «Tin Toy», dell'88 e poi per «Toy Story». Ha diretto inoltre «A Bug's Life» (1998), «Toy Story 2» (1999) e nel 2006 «Cars». Inoltre è stato produttore esecutivo di «Monsters & Co.» (2001, diretto da Pete Docter), «Alla ricerca di Nemo» (2003, regia di Andrew Stanton e Lee Unkrich) uno dei più grandi successi della storia del cinema d'animazione, il particolare e ironico «Gli incredibili» (2004, Brad Bird), «Ratatouille», amatissimo dai bambini, del 2007, diretto ancora da Brad Bird e il visionario «Wall-e», 2008, di Andrew Stanton. La sua prossima «fatica» ad arrivare nelle sale sarà l'attesissimo «Toy Story 3», per il quale Lasseter si è riservato il ruolo di produttore esecutivo, la regia è di Lee Unkrich e l'uscita è prevista per l'ottobre di quest'anno. «Siamo particolarmente lieti di premiare col Leone alla carriera uno dei grandi innovatori e sperimentatori di Hollywood - ha detto il presidente della kermesse veneziana Paolo Baratta - la presenza di John Lasseter a Venezia, insieme ai registi Disney-Pixar, rappresenterà una straordinaria occasione per loro di incontrare i giovani animatori italiani ed europei in un workshop organizzato con la Biennale». «John Lasseter - ha aggiunto Marco Müller commentando l'attribuzione del premio - è il protagonista dell'animazione occidentale contemporanea, da sempre alla ricerca del punto di fuga dove l'avanguardia artistica, tecnologica e formale incontra il blockbuster, autore di film magnifici come "Toy Story", "Bug's Life", "Toy Story 2" e "Cars", Lasseter non ha solo contribuito in modo fondamentale a riposizionare il cinema d'animazione come una delle grandi forze espressive del nuovo millennio, ma è diventato uno dei simboli della tradizione preziosa, vitale e inventiva del grande cinema hollywoodiano». Walt Disney nella sua carriera vinse, tra l'altro, 22 Oscar, tre Golden Globes, un Orso d'Oro, un David di Donatello. Una collezione difficile da eguagliare. Ma di certo Lasseter, per il momento, è il suo erede più illustre.

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