L'Uomo nuovo del terzo millennio
187) che non pretende di «essere un vangelo ma una interpretazione suggestiva di quanto vediamo accadere intorno a noi e che, forse, merita di essere presa in considerazione». Anche considerando che spunti e riflessioni spesso sono più condivisi di quanto ognuno di noi possa immaginare. Si parte dalle premesse culturali poste da Darwin, Haeckel e Freud. Con Darwin la scienza comincia a deviare dal percorso che vede solo nei fatti riscontrabili oggettivamente un percorso sicuro per procedere nel cammino delle acquisizioni scientifiche. Darwin costruisce un'ipotesi, affascinante e interessante, quella evoluzionistica delle specie. Il libro è una critica severa della "scienza" che ha perso le linee guida della scientificità e che tende a trasformarsi in filosofia. L'uomo nuovo non rappresenta, dunque, l'evoluzione naturale dell'essere umano, ma il tentativo di riprogrammare l'uomo, allontanandolo dalle sue origini naturali, secondo i dettami dell'ingegneria sociale e perseguendo un'ideologia egualitaria che vede nell'omologazione dei ruoli e perfino della materia il punto finale di arrivo per questa povera umanità preda delle ideologie e impotente. L'uomo Nuovo rappresenta l'ideologia ugualitaria che, seguendo il percorso evoluzionista, prevede la dissoluzione del concetto di maschio e di femmina e l'instaurarsi di una nuova entità indefinita "il genere" umano, un essere perfetto in cui saranno dissolte tutte le contrapposizioni, premessa indispensabile per costruire un mondo di pace per tutti. Dalla scienza alla vita e dalla vita alla scienza. Un libro per scoprire che si può vivere nel proprio tempo in una maniera diversa.