Per molti italiani l'Africa rappresenta molte cose: dalla ...
325)per riuscire a descrivere il continente nero da un punto di vista diverso. Un punto di vista paradossalmente assai più familiare agli occhi dell'osservatore nostrano, in quanto l'Africa - e più precisamente la Namibia, dove l'autore è ambasciatore - fa da palcoscenico alla rappresentazione di un dramma antico, quello della passione incontenibile per una donna che diventa colpa originaria. Una colpa nata quando un gentiluomo inglese di nome Chambers, emigrato in Namibia in cerca di fortuna agli inizi del Novecento, invece di rimanere fedele ai propri valori li tradisce con la complicità di una serie di circostanze favorevoli dovute in gran parte allo scoppio di due conflitti attorno a lui. E cioè: il conflitto con i popoli africani locali che gli uccisero la moglie e due figli e, soprattutto, la Prima Guerra Mondiale che lo spinse a interrompere le amicizie con i vicini tedeschi e specialmente con uno di loro a cui era legato da un patto. Il conflitto con gli africani suscitò in Chambers odio e razzismo nei loro confronti, mentre il conflitto con i tedeschi lo spinse a violare il patto con uno di loro senza rimorsi perché, facendolo, egli entrava in possesso della proprietà del ricco signore germanico, un castello con tanto di passaggio segreto. Due faccende all'apparenza molto diverse, eppure tali faccende erano destinate a intrecciarsi in virtù di una trama studiata con cura dall'autore. Sarà l'entrata in scena di una donna bella, bionda e giovanissima a fare da punto di raccordo. Forse occorre prendere atto che il romanzo non vuole essere lo spaccato di un'epoca o di un continente in particolare: quanto descritto infatti, la passione portatrice di sventura e di morte, avrebbe potuto esprimersi in qualsiasi parte del mondo. Il libro, insomma, non intende entrare nelle viscere del continente africano bensì dell'animo umano: ed esso rimane lo stesso a qualsiasi latitudine e in qualsiasi periodo della storia dell'uomo. L'opera di Baistrocchi è sconsigliata a chi soffre di "mal d'Africa". Indicata invece per tutti gli altri.