Berlusconi vuole soffiare Fiorello a Sky
Poi ammette: «Beh insomma, è stata una visita di cortesia a un vecchio datore di lavoro...Mi ha detto che se voglio sostituire Kakà». È l'ora di pranzo, Fiore ha i capelli a cespuglio e l'aria furba. Attorno a lui si sta giocando la guerra spietata tra Mediaset e Sky, cominciata con lo sgambetto del Cavaliere a Murdoch, quell'Iva sulla pay-tv aumentata al venti per cento. È un assalto all'arma bianca. Meglio, un «si salvi chi può» nel mare in tempesta della televisione, dove s'annunciano tempi diversi e duri. Allora diventa fondamentale calamitare lo showman che fa schizzare lo share appena apre bocca. Bisogna fermarlo prima che firmi con Sky, che ha già portato a casa i Mondiali di calcio. Tanto più che Viale Mazzini pare per un anno fuori della partita. Ecco il senso dell'incontro a Palazzo Grazioli. Di quell'aperitivo con tartine avvelenate per Murdoch. Berlusconi fiuta che il pubblico di Rai e Mediaset sta invecchiando. Sa bene che contano gli spettatori della fascia 30-50 anni, che poi sono i patiti del divo di «Viva Radio2». Farselo sfuggire, mai. Tanto più che, se il bilancio 2008 ha chiuso in bellezza, quello 2009 si annuncia disastrato, per il crollo della raccolta pubblicitaria. Già mercoledì Confalonieri ha preparato il terreno. «Fiorello nuovo volto Sky? Non mi sembra ufficiale». Si mettono in moto le truppe cammellate. Parte all'offensiva Mike Bongiorno, il compare di Rosario negli spot Infostrada, quello furbo, che sa come va il mondo. «Fiorello sta per chiudere con Sky, vedilo, solo tu lo puoi fermare», suggerisce al Cavaliere. E il Cavaliere tesse in quattro e quattr'otto la tela. A Fiorello avrebbe offerto lo stesso ruolo di Paolo Bonolis. Trasmissioni in prima serata, carta bianca su qualsiasi altro tipo di programma. E poi, niente esclusiva. Il che significa che, passato l'anno sabbatico, può tornare a «Viva Radio2». «Berlusconi mi ha detto: ma che fai, passi al nemico?», celia l'ex ragazzo del karaoke. Certo, lui adesso è tutto concentrato sullo spettacolo teatrale che debutterà a Roma. Quello che avrebbe il megafono satellitare di Sky, in data primo aprile 2009. E che la tv digitale si è affrettata ieri sera a confermare, per bocca dell'ad di Sky Italia, Tom Mockridge. Partita serrata. O vince Rupert o vince Silvio. Con Cappon che pare già aver buttato la spugna: «Nessuna trattativa tra noi e l'artista». Se al Cavaliere riuscisse il colpo, il «cupido» Bongiorno potrà parlare di corsi e ricorsi storici. Berlusconi cominciò a vincere quando soffiò Mike alla Rai e se lo portò a Telemilano (Mediaset ancora non esisteva). Il programma era «I sogni nel cassetto». Fu irresistibile ascesa. Ieri è stato il leone di «Lascia o raddoppia?» a portare Fiorello nella tana del premier. Che in serata, entrando al Senato, celia e ruba la battuta al concupito: «Gli ho chiesto di sostituire Kakà». Chissà se i tifosi del Milan gradiranno.