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«La mia prima commedia made in Usa»

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«4 padri single» racconta di un gruppo di newyorkesi di origine italiana alle prese con (vecchi) amori infranti, (nuovi) amori tormentati, impegni con i figli e con la depressione sempre in agguato. Una commedia americana nella brillantezza e italiana nei sentimenti. Alessandro Gassman, si riconosce nel suo personaggio un po' donnaiolo? «No, no, sono il perfetto contrario, ma ho tantissimi amici già pluriseparati o scapoli incalliti che non riescono a trovare una loro dimensione affettiva. Anche il mio personaggio che, pure, sembra riuscire a crescere quando incontra una donna intelligente, in realtà sono certo che, se mai da questo film nascerà una serie, lo ritroveremo annoiato e pronto ad andarsene della sua donna che lo affligge e gli proibisce il calcio». Questa per lei è stata un'esperienza nuova? «È la mia prima commedia negli Stati Uniti. Il mio personaggio è un fallito, trapiantato in un Paese che non è il suo, sposato con una tiranna assetata di sangue». Ma lei che tipo di padre e partner è? «Sono un padre-zerbino e un donna-dipendente, non saprei vivere senza la mia donna accanto». Le piacerebbe fare un vero telefilm con tante puntate, come il "Dottor House"? «Una serie tipo "Dottor House"? Magari. La lunga serialità mi piace, le fiction brevi sembrano dei film mal riusciti».

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