Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Com'è bella Milano dieci metri sopra il cielo

default_image

  • a
  • a
  • a

Qui si parla di una trentunenne milanese, un'anonima come tante, dotata, però, di una prodigiosa capacità: sa volare. È la protagonista di «Volo basso senza interferenze» di Adriana Di Lello (Christian Marinotti-Edizioni). Spiccare il volo per il gusto di farlo, mica per arrivare prima, semmai per evitare le lunghe attese alle fermate d'autobus. E poi planare sopra un tram, anzi atterrarci su e farsi trasportare dal conducente. Vagare nell'aria senza una meta speciale sospinti dal fohn, vento caldo e secco, sfiorare radente i comignoli perchè «il mio volo» racconta la protagonista «è di basso livello, locale, senza pretese. Non c'è respiro epico, non c'è avventura mirabolante». E la storia-non storia si snoda in un succedersi di giorni sempre uguali, che odorono di minestrone delle portinerie, pipì di gatto e caramelle stantìe. Come le carabattole della signora Nella che occupa abusivamente una cantina. Il proprietario signor Bianchi riesce a sfrattarla e lei, cocciuta, si trasferisce con tutte le sue valigie sul marciapiede. E siccome vive come «in una campana di vetro» e nulla può scalfirla, con un atto di forza fa ritorno al suo rifugio sotterraneo dove passa il tempo a sferruzzare a maglia. È a lei, lei soltanto, che la protagonista confida il suo segreto: so volare! La cosa stupefacente è che questa realtà piccolo-borghese, gretta e claustrofobica costellata da vecchi scorbutici e giovani già decrepiti si può spegnere con un semplice salto nel vuoto. Basta appollaiarsi sul parapetto della finestra e lasciarsi andare nel vento, sospinti dalle correnti. Milano e la campagna tutt'intorno viste dall'alto diventano così i luoghi immaginari delle favole. Piacevole e accattivante «Volo basso senza interferenze» è un libro da leggere tutto d'un fiato. Vi si ritrovano atmosfere e situazioni alla Calvino; la Di Lello (che oltre a scrivere libri è anche caporedattore della rivista di moda «Elle») ha il pregio di condurci in questa dimensione fantastica con grande leggerezza e senza artificiosità. E come nei sogni quando improvvisamente, ci libriamo in aria e cominciamo a volare. E siamo profondamente stupiti di questo prodigio che ci sta accadendo. Non c'è paura di cadere, perchè abbiamo vinto la forza di gravità. Siamo come angeli senza ali. A volte è un peccato svegliarsi nel bel mezzo di un volo. Ma forse neanche tanto perchè il sogno, così, sembra realtà.

Dai blog