Addio a Giorgio Mondadori
Fu lui a commissionare all'architetto brasiliano Oscar Niemeyer il complesso cinto da un grande lago che, dal 1975, è la sede del gruppo Mondadori a Segrate. Lasciata la Mondadori, Giorgio fondò l'Editoriale Giorgio Mondadori che si rivelò un successo imprenditoriale. Tra le riviste da lui editate c'erano giornali come Airone, Bell'Italia, Bell'Europa, In Viaggio, Gardenia, Arte e Antiquariato. L'avventura durò oltre 20 anni: il 5 febbraio del 1999, Cairo Communication acquisiva l'Editoriale Giorgio Mondadori. Il prezzo pagato per la Giorgio Mondadori, che nel '98 aveva 145 dipendenti, di cui una quarantina di giornalisti, e fatturava 60 miliardi di lire, sarebbe stato di una trentina di miliardi, compresi i debiti. Ma Giorgio Mondadori fu anche protagonista di uno degli eventi più rilevanti nella storia dell'editoria italiana: fu nella sua villa di Sommacampagna che si tenne, nell'inverno del '75, la riunione decisiva per la nascita de «La Repubblica». Giorgio Mondadori lascia la moglie Nara e i figli Claudia, Nicolò e Paolo. I funerali si svolgeranno martedì alle 10.30 nella cappella del Cimitero Monumentale di Milano.