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Beckham contromano per sfuggire ai fan

Beckham con la moglie Victoria

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Ma, ieri, sognando Beckham è stato soprattutto lo stato d'animo di una Capitale completamente conquistata dal calciatore del Milan, con orde di tifosi e, soprattutto, giovanissime ammiratrici, pronti a coccolare il proprio idolo dall'arrivo all'aeroporto di Fiumicino fino al suo ritorno a Villa Pamphili, dove ad attenderlo c'erano i compagni di squadra, verso le 8 di sera. Alla fine il sogno è rimasto tale. Nel senso che, dopo una fugace apparizione all'aeroporto, Beckham si è negato agli ammiratori chiudendosi in albergo con la moglie e i tre figli. Al Leonardo Da Vinci David c'è arrivato intorno alle 13. Flash e urla per lui e per Ronaldinho, con un entusiasmo che ha sorpreso e reso espressiva persino la faccia di gesso del «calciatore-top model». Specie se si considera che David, dopo tutto, a Roma è arrivato nelle vesti di avversario da battere. Trasferimento veloce su un pullman verso Villa Pamphili, dove i rossoneri sono in ritiro, e poi pomeriggio in libera uscita con benedizione di Adriano Galliani. Conoscendo le abitudini della coppia più glamour dello star-system, paparazzi e giornalisti si danno appuntamento in via Condotti. Le voci si rincorrono incontrastate. Gli strilloni dicono di averlo visto passeggiare un'ora prima dell'arrivo dei reporter, i commercianti non si sono accorti di nulla. Nemmeno all'Armani Store sanno niente di un eventuale shopping. Sembra che David non si sia voluto concedere neanche allo stilista che sponsorizza. Poche ore e il mistero viene chiarito. Niente shopping. David, Victoria e i tre figli si sono chiusi nelle stanze dell'Hotel De Russie in via del Babuino 9, a pochi metri da piazza del Popolo. Posh Spice, per il suo soggiorno nella Capitale, ha scelto la suite Picasso, già la preferita di Leonardo Di Caprio, al modico prezzo di seimila euro a notte. Il marciapiede di fronte all'albergo diventa la nuova base operativa di giornalisti e fotografi. La folla di curiosi cresce sempre di più. Ragazzine, soprattutto, ma anche un gruppo di tre vecchiette e gli immancabili giapponesi, con i tassisti che imprecano contro chi ostruisce il traffico. Le ore passano ma di David neanche l'ombra. La venerazione incomincia a trasformarsi in insofferenza. Si moltiplicano voci e ironie, anche a luci rosse, su quello che sta accadendo nella fantomatica stanza. Gli anonimi ospiti dell'albergo che all'uscita si trovano mille riflettori puntati addosso, si sentono onorati; poi, quando sulle facce dei fotografi si dipinge la delusione, anche lo stato d'animo delle star improvvisate cambia radicalmente. Intorno alle 19 l'attesa si fa spasmodica. Alcuni curiosi hanno ceduto da tempo e sono andati via. Per una volta, non è vero che gli assenti hanno sempre torto: agli stacanovisti dell'appostamento David non concede nulla, neanche un rapido saluto. Alle 19.35, per la fuga, snobba l'ingresso principale ed esce direttamente in auto dal parcheggio, su via Margutta. Poi la svolta a destra e l'imbocco, contromano, di via della Fontanella. Da buon inglese, avrà pensato che in un Paese dove sono talmente pazzi da guidare sulla destra si potrà anche violare qualche piccola norma del codice stradale. La Mercedes monovolume con i vetri oscurati si allontana, ma qualcuno è riuscito a scattare delle foto. Si intravede un profilo, sembra quello di David. Il dubbio resta, ma la stanchezza e il freddo fanno propendere tutti per il sì. I commercianti del centro restano delusi. Ieri le leggendarie spese miliardarie della Posh Spice sono rimaste, per l'appunto, una leggenda. Andrà meglio oggi, forse. Per adesso, Beckham e signora hanno scelto il basso profilo. Due fantasmi. I tifosi romanisti si augurano che il buon David si confermi un ectoplasma anche in campo.

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