Huppert, l'antistar presiederà la giuria di Cannes
«Sono molto felice e molto fiera - ha dichiarato l'attrice -. Con Cannes ho una lunga storia e questo prossimo rendez-vous rappresenta definitivamente il mio amore per il festival e dunque per il cinema mondiale. Cannes è infatti la porta aperta a tutte le nuove idee del mondo. Ed essere lì come spettatrice privilegiata mi entusiasma». Antidiva parigina, raffinata, con un volto angelico e allo stesso tempo perverso, Isabelle Huppert è sposata con il regista Ronald Chammah e ha tre figli: Lolita, Lorenzo e Angelo. A Cannes ha vinto due volte la Palma d'oro: per «Violette Noziere» (1978) di Claude Chabrol e per «La pianista» (2001) di Michael Haneke. Ora rientrerà in quel ristretto club femminile di cui hanno fatto parte Liv Ullmann, Jeanne Moreau, Francoise Sagan a capo della giuria di Cannes. Il direttore Thierry Fremaux e il presidente Gilles Jacob, hanno voluto «rendere omaggio ad un'attrice che si è impegnata nel cinema d'autore, con i giovani talenti ed è ammirata dai cineasti stranieri». Huppert ha esordito a 16 anni e fin dai suoi inizi ha ricevuto numerosi e premi, tra cui il David di Donatello (1980) per «La merlettaia» (1977) di Claude Goretta, due Coppe Volpi a Venezia per «Un affare di donne» (1988) e per «Il buio nella mente» (1995), entrambi di Chabrol. Dopo «Una diga sul Pacifico» di Rithy Pahn (tratto da un romanzo di Margherite Duras e presentato al Festival di Roma 2008), la diva sarà il 23 gennaio nelle sale con «Home» di Ursula Meier, poi con «White Material» di Claire Denis e «Des parents formidables» di Jean Marie Poirè.