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«La moda mi ha travolto, il cinema l'ho scelto»

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10su Raiuno - e, soprattutto, le vicissitudini che l'hanno portata - aveva 28 anni - a calcare le scene. Da «The Passion of the Christ» a Gigi Proietti, dalla fiction al film, la Bonev di esperienze ne ha fatte a sufficienza. Come sta andando lo share di Artemisia? «Bene, le serate sono state un successo, abbiamo totalizzato più di 5 milioni e mezzo di telespettatori». Dove sono le sue origini? «Sono nata in Bulgaria ma da dieci anni sono cittadina italiana, vivo in questo paese da 19 anni. Ho passato tre anni in Usa, dove ho studiato recitazione e sceneggiatura». Cosa la lega all'Italia? «Ho iniziato a 14 anni e mezzo come fotomodella e sono stata travolta dal mondo della moda. Poi a 28 anni ho capito che la mia strada sarebbe stata il cinema. La moda mi ha travolto, il cinema l'ho scelto». Come ci si sente nei panni di Artemisia? «È una grande responsabilità. È una donna che deve e vuole vincere, che deve farcela». Lei si riconosce nel personaggio? «Sì, moltissimo. Quando sono arrivata in Italia ero una senza arte né parte, ora scrivo e leggo in cinque lingue e non ho mai avuto un flop». Da «The passion» ad Artemisia, gira sempre in costume? «Tutto. Guardi non c'è differenza. Cambiano solo i costumi ma i sentimenti no: sono il nutrimento di ciascun attore». La protagonista è una credente, lei lo è? «Oh sì molto. Sono ortodossa, non vado in Chiesa ma vedo Dio intorno a me continuamente e prego la Madonna». Oltre ad Artemisia è impegnata a... «Occuparmi del libro dal titolo "Alberi senza radici", ora una sceneggiatura». Che libro ha sul comodino? «"Libertà del conosciuto", di Krishnamurti Jiddu». Il suo libro preferito? «È "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde». Dove passerà le vacanze di Natale? «A Sofia per Natale, passerò le vacanze con mia sorella, che studia Archeologia ed Egittologia, ha 22 anni. Per Capodanno invece andrò in Uruguay».

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