La Fabbrica dei sogni per creare futuri attori

Attore, cabarettista e conduttore televisivo, considerato l'erede naturale di Enrico Montesano, l'impegnatissimo Enrico Brignano non dimentica il suo amato progetto: «Artès-La Fabbrica dei Sogni». Artès è la scuola con la quale si propone di offrire gli strumenti necessari per coltivare le inclinazioni, e magari realizzare i sogni, in diversi ambiti delle arti dello spettacolo (danza, canto, musica, recitazione e trucco) ai giovani. Proprio con i ragazzi della scuola, dieci ballerine e un ballerino, tutti di sette anni, domenica scorsa Brignano è stato ospite di Pippo Baudo a «Domenica in», ed ha presentato il libro e il dvd «A sproposito di noi», una raccolta di pezzi dello spettacolo più altri testi che fanno parte del suo repertorio. In sostanza, con la scuola, l'attore vuole ridare alla comunità quello che ha avuto dal pubblico con l'intento di sostenere chi ama lo spettacolo e vuole capire come si fa, e provare a sperimentare, tecnicamente, lo scambio di emozioni tra attore e pubblico.   Brignano, la scuola si chiama «Fabbrica dei sogni», un nome evocativo....Abbiamo bisogno di sognare, oggi più che mai? «Di sognare più che di vivere. Le cose sognate hanno più gusto, anche perché poi, sognare non costa nulla!».   Quali sono gli obiettivi che si prefigge? «Il primo obiettivo, che abbiamo raggiunto, era quello di avere a disposizione un luogo familiare dove poter condividere le proprie esperienze formative, lavorative, culturali con quanta più gente possibile. Questo è stato il primo sogno che ci si è concretizzato fra le mani: così è nata Artès, la fabbrica dei sogni. Ma in questa fabbrica i sogni li vogliamo realizzare, per questo il prossimo sogno è quello di per poter poi, chissà, fare un grande spettacolo con tutti gli allievi della scuola»   Perché a Pomezia? «Perché se lo avessimo fatto a Roma, questa domanda non me la avrebbe fatta nessuno».   Chi l'aiuta nell'impresa? «Fino adesso il buon Dio...e qualche collaboratore».   Quando Brignano è sul palco, in quale momento si accorge di aver stabilito un feeling con il pubblico? «Ci vogliono almeno 3 minuti, con meno di 3 minuti non ci riesco...»   Qual è il sogno nel cassetto di Brignano? «Il primo sogno è ingrandire il cassetto, per poi togliere gli scheletri dall'armadio e mettere direttamente i sogni nell'armadio, c'è più posto».   Proviamo ad essere seri: come trascorrerà il Natale? «In famiglia, come sempre».