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«Giramondo per passione, regista per mestiere»

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Era il 1980 e ho vinto il Festival di Nervi». Nel ballo ha avuto qualche maestro? «Sì, Renato Greco proprio a Roma». E poi... «Ero pronta per fare un bel musical, sfortuna ha voluto che mi sono rotta una caviglia. Ho superato l'esame all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e ho cominciato a studiare la recitazione». E anche a lavorare... «Sì, passato un anno sono entrata in una compagnia importantissima, quella di Giuseppe Patroni Griffi». Ricorda l'esordio sul grande schermo? «Come figlia di Stefania Sandrelli in un successo di Tinto Brass "La Chiave". Era il 1983. E poi tante altre esperienze». E anche la fiction tv? «In periodi alterni mi sono cimentata in tante fiction. Un modo diverso di girare. Il cinema è più lento. La fiction più veloce». Figlia d'arte? «In un certo senso sì: mio papà tenore, mia mamma arredatrice d'interni, una sorella ballerina. Ho un fratello sfortunato, vittima di un incidente. È paraplegico». Le piace viaggiare? «Una delle mie grandi passioni. Resto tanti mesi nei luoghi che visito. Mi piacerebbe una casa con affaccio sul Mar Morto a Gerico per viverci, leggere e di tanto in tanto fare un film». E oggi non fa più l'attrice? «Oggi ho intrapreso un nuovo percorso. Mi dedico alla regia dei documentari. "Madri" è stato un successo». E il teatro? «Ho frequentato anche il teatro che rimane molto più intellettuale del cinema e della fiction». Una mamma contenta? «Tommaso mi dà grandi soddisfazioni». Un matrimonio finito? «Siamo stati insieme quindici anni, lo scorso anno ci siamo separati». È stata mai in analisi? «No, ma le giuro che mi autoanalizzo in continuazione. E avrò ancora tanto tempo per autoanalizzarmi. Prima o poi riuscirò a capire molte cose».

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