Federico Lo Giudice f.logiudice@iltempo.it Cappotto di ...
Si è presentata così, uscendo da una lussuosa limousine bianca stile hollywoodiano, Vladimir Luxuria ai suoi fan accorsi in massa venerdì notte al Qube per festeggiare la sua vittoria al reality di Simona Ventura «L'Isola dei Famosi». Un'avventura che l'ha cambiata molto, non solo per i 16 chili persi nei 70 giorni di permanenza a Cayo Cochinos. Un'entrata in grande stile per celebrare il suo ritorno ufficiale nel party del Muccassassina dove fu direttrice artistica dal 1993 al 2001. «Finalmente sono a casa», le prime parole dell'icona ispiratrice dello spettacolo transgender. «Non avrei mai immaginato di ritornare qui da vincitrice di un programma tv. A questo locale sono legati 10 anni delle mia vita e tanti bei ricordi. Al Muccassassina ho fatto i primi passi. Ho iniziato come "portinaia" per evitare disordini all'ingresso per diventare dopo un mese direttrice artistica. Rispetto ad allora sono cambiate tante cose e sono felice che oggi questa discoteca sia diventata un luogo trendy aperto a tutti anche grazie al cambiamento di mentalità delle persone». Ma i tanti successi ottenuti non hanno cambiato l'ex deputato-trans di Rifondazione comunista, che ha devoluto all'Unicef 100 mila euro, cioè metà della vincita del programma. «Con questa scelta ho sublimato la mia maternità. Pur potendo biologicamente avere un figlio, non mi sento ancora pronta per questa scelta. Così ho deciso di aiutare quei bambini che hanno perso i genitori per colpa dell'Aids». Oltre che nel sociale un pezzo del suo cuore è ancora legato alla politica, nonostante la bocciatura alle ultime politiche. «Sono rimasta molto male. Non per me, ma per la Sinistra Arcobaleno. Ma fare politica in Italia non è facile perché manca una vera onestà intellettiva. Questo mi da molto fastidio. Si critica tanto e si agisce poco per risolvere i veri problemi del Paese». Passione politica, ma anche un sogno, o meglio, una favola che Luxuria vorrebbe vedere realizzarsi per rendere ancora più completa la sia vita. «La mia vita finora è stata una favola che spero abbia un lieto fine, cioè trovare qualcuno da amare e che mi ami».