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Pelazza: la mia verità sui «diamanti insanguinati»

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190, 15 euro). «Svelo quello che i telespettatori non hanno potuto vedere dei tanti reportage andati in onda, spesso per motivi di sicurezza», anticipa Pelazza. Ex Carabiniere con la passione del detective trasportata nel giornalismo televisivo al servizio dell'impegno sociale, coltiva la «pazza idea» di migliorare la società globale scoperchiandone le brutture. Anche a costo dell'incolumità personale. «Mi sono occupato del racket delle bare in Campania con servizi che hanno infastidito i clan malavitosi. Risultato: sono stato minacciato dalla camorra con due lettere intimidatorie contenute integralmente nel libro. I vertici Mediaset non mi hanno lasciato solo, ancora oggi percepisco concretamente la loro solidarietà», commenta Pelazza. Ed a proposito di una eventuale scorta puntualizza: «Per me significherebbe non vivere più non potrei avvicinare ed intervistare delinquenti con agenti di sicurezza alle mie spalle. Desidero sottolineare che io non combatto la camorra, la racconto, non sono in prima linea come Roberto Saviano, ma se vengono alla ribalta argomenti di cui occuparsi non mi tiro indietro, sono dalla parte della gente. E poi, avendo indossato la divisa di Carabiniere per sei anni, sono certo che le forze dell'ordine non mi lasciano mai solo». La paura? «Certo esiste ma scompare alla fine di ogni inchiesta». La Iena continua: «Considero i servizi che realizziamo delle mosse provocatorie finalizzate a far scattare determinati meccanismi per informare il pubblico su tutto ciò di cui generalmente non ci si occupa». In «Un mondo quasi perfetto» Pelazza svela infatti retroscena inquietanti di inchieste andate in video sul racket della prostituzione ed il commercio dei cosiddetti «diamanti insanguinati», sulla pedofilia e l'immigrazione clandestina. «Tutti gli argomenti del libro sono legati a reportage de Le Iene - afferma - anche i miei colloqui con i detenuti italiani nelle carceri di Caracas per spaccio di cocaina». Il tempo impiegato per una indagine investigativa varia da quattro, cinque giorni a qualche mesi, a secondo delle difficoltà incontrate. Sul futuro Pelazza ha le idee chiare: continuare nel suo impegno sociale come Iena. «Per gennaio, quando riprende il programma, sto preparando un nuovo reportage in Sierra Leone sui diamanti insanguinati ed un'inchiesta di tipo sociale a cui pensavo già da un anno. Finalmente le persone coinvolte si sono decise a vuotare il sacco. Mi piacerebbe anche realizzare una trasmissione monotematica a sfondo investigativo su storie legate da un minimo comun denominatore». Poi, Pelazza svela le fonti che gli suggeriscono gli argomenti di cui interessarsi: «Oltre il sito de Le Iene, le forze dell'ordine con cui sono collegato e le persone comuni a cui ho l'abitudine di lasciare il mio cellulare, incontrandole per strada». Ovvio che in tv la Iena Pelazza guardi programmi «investigativi» come «Report» e «Ballarò».

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