Mara Venier e gli spot occulti
Secondo Antonio Catricalà, Mara Venier durante le sue apparizioni, come ospite, all'«Isola dei famosi» su Raidue, non ha perso occasione per mettere in mostra gioielli della linea creata dalla stessa Venier. Gioielli ostentati anche da Giucas Casella, ospite anche lui dell'Isola. Giada Desideri invece, nel corso delle sue apparizioni a «Buona Domenica» su Canale 5, ha più volte messo in mostra la simpatica ranocchia simbolo di Monella Vagabonda. Venier e Desideri sarebbero comunque solo le prime di una lista destinata ad allungarsi. Nei giorni scorsi è partita una lettera inviata a Mediaset, Rai, Sky e La7. Le società, in caso di accertamento di pubblicità occulta, potrebbero essere multate con la sanzione fino a 500 mila euro per mancata vigilanza. La stessa che rischiano gli ospiti, autori del comportamento scorretto. Mara Venier, come ha reagito a questa notizia? «La trovo una cosa scandalosa. Non capisco esattamente quale sia il problema e cosa voglia Catricalà da me, nessuno mi ha mai convocato, tanto meno la Rai e credo che l'Antitrust dovrebbe occuparsi di cose ben più gravi di queste». Come è venuta a conoscenza dei fatti? «Purtroppo solo dai giornali e questa è una cosa che mi rende ancora più sgomenta: è un killeraggio che non posso tollerare e ho dato il mandato all'avvocato Benedetto per seguire legalmente la faccenda. Sono pronta anche alla querela. Perché sono stata sputtanata sui giornali? Di quale reato sono incriminata? Non ho un programma televisivo ed ero semplicemente ospite in una trasmissione, dove indossavo i gioielli che mi piacciono, quelli di "My Mara", azienda di oggetti d'argento di cui sono testimonial. Credo di vivere in un Paese democratico, dove scelgo io cosa indossare, visto che nessuno mi ha vietato preventivamente di farlo». Lei non ha mai nominato il suo marchio in tv? «Assolutamente no, né io, né altri nè i titoli di coda. La vera pubblicità me la sta offrendo ora l'Antitrust, visto che si parla solo del mio marchio. E allora la Marini che indossa solo le sue creazioni? O la Ventura che sfoggia le sue tute? Tra un po' ci vieteranno anche di andare dal nostro parrucchiere o, come dice Ricci, di non inquadrare i libri di Vespa. Catricalà avrebbe potuto convocarmi e dirmi come stavano le cose. Trovo assurdo che sia stato messo in mezzo anche Giucas Casella, al quale avevo regalato uno dei gioiellini della mia azienda. Ma ora ognuno si deve assumere le proprie responsabilità». Per lei quindi è normale che s'indossino oggetti firmati in tv? «Non so se è normale. Sta di fatto che tutti in televisione indossano vestiti, scarpe o oggetti, che sono stati dati loro da svariati sponsor. Funziona da sempre così. Se poi le cose dovranno cambiare è indispensabile avere prima delle indicazioni in merito dalle Autorità prestabilite».