Se i versi sono pietre colorate
Forte e magmatico è infatti, in questi brevi scritti densi di ardite e infrenabili sinestesie, il grumo del vitalismo, della «matrice», che rende ricca e persuasiva la susseguente «realtà». Si avverte negli scritti di questa giovane donna la dimestichezza con Poe - oggetto della sua tesi di laurea - con Carrol, con Borges, specie nelle poesie in cui più costruita si innalza la «sua» realtà, come ne «Le onde meravigliose», «Narciso», «La verità sull'amore». Domina nelle poesie di Livia Bidoli l'immagine del mare come chiarità, richiamando la di lei figura fisica, soprattutto gli occhi trasparenti e luminosi. Ma le ritornanti tonalità perlacee non attutiscono la ribollente fisicità della poesia della Bidoli, segnatamente delle bellissime liriche d'amore, «Riflessi d'aurora», «È stata una vertigine», «La veste», «Il gemito e le grida».