Bellissimo, immagine di possenza e armonia, ma ancora, e ...
Oggi lo vedrà papa Benedetto XVI, quindi sarà esposto dal 23 dicembre alla Camera dei Deputati, prima di andare alla destinazione finale in un museo fiorentino. «Non si è trattato di un acquisto d'impeto - ha spiegato il direttore generale per i Beni artistici Roberto Cecchi - ci sono voluti due anni di consultazioni per arrivare all'acquisto e tre sedute del comitato tecnico scientifico». La magnifica scultura, attribuita al giovane Michelangelo e comunque eseguita intorno al 1495, era di proprietà di un antiquario torinese, Giancarlo Gallino, che a sua volta l'aveva comprata a Firenze, proveniente da una famiglia rimasta nell'anonimato. Sull'opera, ha precisato lo storico Giancarlo Gentilini, cui si deve la paternità dell'attribuzione, è sempre aleggiata la leggenda michelangiolesca. L'impressionante precisione dei tratti anatomici rimanda infatti alla mano del Buonarroti, all'epoca ventenne, unico artista a Firenze che si poteva esercitare nella dissezione dei cadaveri dell'ospedale del convento di Santo Spirito, dove lui stesso era ospitato. «Michelangelo aveva raggiunto una padronanza totale del corpo umano che in lui diventa modo espressivo, vero e proprio linguaggio artistico», ha detto Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.