Tiberia De Matteis Ha rinunciato alla carriera di avvocato, ...
Le sue ultime pellicole sono «Amore che vieni, amore che vai» di Costantini e «Galantuomini» di Winspeare per cui si è aggiudicata il Marc'Aurelio d'argento Festival di Roma. Ha appena concluso per lo stabile di Catania le recite di «Un bellissimo novembre», tratto dal libro omonimo di Ercole Patti, che fu anche un film di Bolognini con Gina Lollobrigida e dai prossimi giorni sarà impegnata nella promozione del film documentario di John Turturro sulla Sicilia di cui è protagonista. Donatella Finocchiaro, dalla spietata Lucia di «Galantuomini» alla sensuale Cettina di «Un bellissimo novembre» che seduce un nipote adolescente. Come vive questa sua immagine legata a una femminilità inquietante? «Sono contenta di interpretare donne di temperamento: sono ruoli rari che mi offrono la possibilità di scoprire il lato oscuro del mio carattere e della mia personalità. Quando vedo Lucia di "Galantuomini" sul grande schermo non mi piaccio e non mi riconosco, anche se forse mi rendo conto di possedere alcuni aspetti che il regista ha voluto mettere in luce». In quale personaggio si è sentita più se stessa? «Nella principessa de "Il regista di matrimoni" di Bellocchio. La sua natura eterea, sospesa tra realtà e sogno somiglia alla mia leggerezza nella vita di tutti i giorni». Essere di origine siciliana ha segnato il suo destino? «Il mio corpo, la mia faccia e i miei occhi dicono di dove sono. Non combatto né rinnego la mia provenienza. Metto la meridionalità al servizio del mio lavoro. Credo che noi catanesi abbiamo la presenza del vulcano che ci dà energia e irrequietezza. Sono doti molto utili per il mestiere che ho scelto». Che rapporto ha con l'amore? «Dovrebbe essere semplicemente amare, ovvero dare senza pensare a ricevere, ma troppo spesso tende a dimostrarsi una necessità. Sarebbe meraviglioso se due persone potessero incontrarsi nella vita e stare insieme senza avere bisogno uno dell'altro. In questo momento, però, io sono felicemente single». Qual è il complimento più gratificante che abbia mai ricevuto? «Roberto Andò ha visto "Galantuomini" e mi ha detto: "Sei di una bellezza pericolosa!". È una sintesi magnifica!» Vivrebbe a Roma «Sarebbe comodo, sono stufa di fare la pendolare. Ma preferirei Barcellona o Londra». Ha un sogno per il futuro? «Una tragedia al teatro Greco di Siracusa».