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Francesca Leone: «Questi sono i volti dei veri eroi della nostra epoca»

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Si inaugura oggi, nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia, «Primo piano», mostra personale di Francesca Leone. L'esposizione sarà aperta al pubblico da domani al 6 gennaio 2009. Il percorso delle opere offre al visitatore i lavori più recenti della pittrice e i quadri di contenuto riflessivo sul mondo contemporaneo: la raccolta di «grandi visi» che la Leone ha dedicato ai personaggi del '900 impegnati sul fronte della pace: appunto Martin Luther King, che è un po' il simbolo della mostra, Gandhi, San Suu, Malcom X. «Non riesco a vedere un'arte astratta - spiega la pittrice, figlia del grande regista Sergio - la mia idea di base è dare un messaggio di pace nel quale sono inseriti gli eroi, i veri eroi del nostro tempo. E in questa epoca di veline e calciatori mi sembra importante raffigurare questi eroi senza armi». L'arte di Francesca Leone si libera su grandi tele di uno, due metri, trattate «matericamente», come specifica la pittrice, e poi affrontate in modo forte, con grandi pennelli piatti, manovrati con gesti decisi e materiali come il bitume e la pittura ad olio. Tutto finalizzato ad ottenere immagini imperscrutabili dalla breve distanza che assumono la loro coerenza e organicità solo se ammirate da lontano. Ogni quadro ha un titolo ridotto all'osso, solo le iniziali di chi è raffigurato. Alcune opere sono senza titolo. «Non sono una ritrattista - specifica Francesca Leone - non faccio ritratti, amo raffigurare dei volti di persone che suscitano la mia stima. Nel titolo non voglio mettere il nome del personaggio perché non mi piace influenzare lo spettatore». E ognuno dei grandi pacifisti ha un'importanza unica, con un'attenzione speciale a Gandhi e a Aung San Suu Kyi, «una donna eccezionale». La pittrice sente fortissimo il legame con il papà Sergio: «L'immagine con un padre così - spiega - è nel dna. E il mio cognome - ammette - all'inizio ha pesato. Ma se non vali, poi, può pesare al contrario». Curatore dell'esposizione, che a marzo 2009 si sposterà a Castel dell'Ovo a Napoli e poi al Moma di Mosca, è Claudio Strinati, soprintendente al Polo Museale Romano. «I personaggi che adesso la Leone raffigura nelle sue opere - spiega l'esperto - sono tutti contraddistinti da una forte tensione morale. Sono eroi del pensiero e dell'azione e non ci sono dubbi sulla evidente istanza etica sottesa a un simile lavoro. Francesca Leone usa una sorta di doppio registro per cui avvicina enormemente l'immagine a chi guarda il quadro e consuma la materia come se questa stesse svanendo proprio nel momento della perfetta messa a fuoco dell'immagine».

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