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Un Michelangelo vale 40 milioni. C'è chi pensa di comprarlo a 5

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803sequestri negli ultimi tre anni). Ad affrontare il tema, un convegno a Roma di Civita e Axa Art. Se, come ha detto il Segretario generale di Civita Gianfranco Imperatori, l'arma migliore per combattere il dilagare delle falsificazioni è costituita da cultura e consapevolezza, stupisce la perdita delle più elementari barriere difensive da parte di chi acquista. «Ci sono grandi manager e imprenditori - ha aggiunto l'amministratore delegato di Axa Art Roberto Bargnani - ai quali vengono meno molte decisive cautele quando decide di investire in capolavori d'arte, di qualunque epoca». Forse alla ricerca dell'affare del secolo, capita così di acquistare un presunto Michelangelo per 5 milioni di euro, quando un'pera del genere supera quota 40. Il Nucleo Tutela Carabinieri ha creato un decalogo per l'arte contemporanea: verificare che l'opera sia corredata da certificati di autenticità e provenienza, fra cui quello dell'autore o di archivi e fondazioni, esigere fattura con descrizione di ciò che si acquista, conoscere il mercato, evitare intermediari extra-settore. Ma anche rispettando queste regole non si evitano rischi. L'artista può dichiarare falsa una sua opera, magari venduta come autentica, perché col tempo sono venute meno alcune condizioni. Dice Giovanni Pratesi, presidente degli Antiquari: «L'occhio è la cosa più importante».

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