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Piccoli Saviano crescono: dal Sud tre storie-denuncia

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Il suo successo straordinario ha ridato fiato e spazio a una vena letteraria a metà tra inchiesta giornalistica e romanzo. Quella che ha avuto in Leonardo Sciascia il più illustre precedente. Non è un caso che al centro di tali libri vi sia in genere il Sud, come accade anche con gli ultimi ad arrivare in libreria: con due volumi editi da Carta Bianca («Napoli Bene. Salotti, clienti e intellettuali nella capitale del Mezzogiorno» di Lucio Iaccarino e «La Calabria brucia» di Mauro Francesco Minervino9 e uno di Mondadori («Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud» di Leonardo Loegrande. Ma se Saviano ha raccontato le periferie degradate casertane e il sistema della camorra napoletana in dettaglio, Iaccarino in «Napoli Bene» fotografa l'altra Napoli, quella istituzionale, quella del potere politico. Nella Calabria di Minervino spiccano le vicende dei ragazzi di Paola, le ferocia di Duinsburg, le operazioni mediatiche di Olilviero Toscani. In «Uomini e caporali» di Leogrande i protagonisti provengono dall'Africa e dall'Est Europa e si riversano nel Tavoliere delle Puglie per guadagnare con la raccolta dei pomodori e di altri frutti di terra. Un'inchiesta, simile a quelle di Stefano Gatti del 2006, ha portato Leogrande non solo a raccogliere prove che dimostrano l'esistenza della schiavitù in Puglia, ma anche ad ascoltare anche magistrati, avvocati, medici, specialisti che hanno lottato contro questo sfruttamento.

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