Il cuore di Miriam: l'ultimo applauso a "Mama Africa"
Proprio quel cuore che batteva così forte l'altra sera si è fermato. Miriam Makeba è morta a 76 anni, subito dopo essersi esibita a Castelvolturno durante il concerto dedicato a Roberto Saviano e organizzato «Contro ogni razzismo e anticamorra». Aveva appena finito di cantare uno dei suoi cavalli di battaglia, «Pata, Pata». Aveva ricevuto in omaggio una copia di «Gomorra» tradotto in inglese. Subito dopo, l'infarto che l'ha sorpresa ancora sul palco: la richiesta di aiuto, l'ambulanza e l'inutile corsa nella clinica Pineta Grande dov'è morta. Se Miriam avesse potuto decidere il modo in cui salutarci, forse avrebbe scelto proprio quello che le è capitato. In mezzo a chi lotta, dove si respira aria di sopruso e oppressione. In quella Castelvolturno, teatro di omicidi, agguati di camorra e richieste di pizzo. Il cuore di Miriam Makeba batteva forte anche l'altra sera. La cantante aveva deciso di partecipare al concerto nonostante la febbre e la salute malferma. Aveva voluto incontrare i rappresentanti degli immigrati africani poche ore prima dell'esibizione dal vivo. Si era lamentata perché l'avevano fatta salire sul palco troppo tardi, quando molti del pubblico erano già andati via. In Campania aveva voluto ribadire l'impegno e la «missione» che l'hanno sempre accompagnata. Nella voce di Miriam risuonavano i ritmi tribali dell'Africa più profonda, il jazz afroamericano, lo ska. Trent'anni prima di Peter Gabriel, era stata in grado di anticipare la «world music», la capacità di coniugare i suoni delle periferie del mondo con l'industria musicale dell'Occidente. Il suo cuore ha continuato a battere forte anche durante gli anni dell'esilio forzato dal Sudafrica (dal '63 al '90) a causa della sua lotta contro l'apartheid. Nel corso delle assemblee delle Nazioni Unite, presso le quali era delegata. Era tornata a casa solo di recente, su invito dello stesso Mandela che oggi dice: «La first lady sudafricana della canzone, merita il titolo di "Mama Africa". Era la madre della nostra lotta e della nostra giovane nazione». Dall'altra sera il cuore forte di Miriam non batte più ma continuerà a pulsare nel petto dei tanti che l'hanno ascoltata, amata e che continueranno a far sentire a tutti l'eco della sua voce.