Antonella Melilli Una vita ricca di ...
254),l'opera che Vincenzo Barra, ricercatore presso l'Università degli Studi di Salerno, gli dedica. Un libro agevole che coinvolge senza stancare con la scorrevolezza sicura di una narrazione ricca di svolte. E che si avvale, inoltre, di una documentazione ricca e spesso inedita, costituita in gran parte dal vastissimo archivio Mosca, affidato dalla figlia Liliana Mosca Romagnoli al Centro di Ricerca Guido Dorso di Avellino. È la ricostruzione meticolosa di mezzo secolo della sua attività professionale che svolse con l'indipendenza di uno spirito libero, di rigorosa coerenza morale, pronto, alla vigilia della marcia su Roma, a provocare la fine del profondo rapporto di stima e d'amicizia che lo legava a Mussolini manifestandogli apertamente il suo dissenso. A costo di lasciare il giornalismo e di avviare una nuova attività di libraio, votata del resto a un rapido fallimento. Ma pronto anche a tuffarsi con dedizione di convinto entusiasmo e di solidale amicizia con Renato Angiolillo in quell'autentica eroica impresa che fu la fondazione de Il Tempo. Riuscendo a mantenere sempre, negli eventi più drammatici e nelle delusioni più dolorose e cocenti, una serenità di giudizio che dalle pagine del libro affiora come la radice più autentica e determinante dei suoi successi di giornalista chiamato a dirigere le testate più antiche ed importanti. E che gli valse la stima, tra gli altri, di Prezzolini, Ansaldo, Don Sturzo, Bordiga, testimoniata da lunghi e, oggi, preziosi carteggi, che l'autore non manca qui di riportare in ampi e interessantissimi stralci.