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Western sì, ma con ironia

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«Il mio punto di riferimento: i film di Sergio Leone»

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Un film ambientato nel 1882 che racconta la storia, tratta dal romanzo di Robert Brown Parker, di due amici, di professione sceriffi, assunti per proteggere una cittadina assediata da una banda di fuorilegge. Un film accurato, nelle scene e nei costumi, e con molto umorismo che stempera la drammaticità della vicenda. Harris, artista di fama internazionale, osannato come attore per «A History of Violence» e «The Truman Show» e apprezzatissimo alla regia per «Pollock», ha rivelato di essersi dato al western per passione, «perché mi è molto piaciuta questa storia densa di ironia». E dichiara inoltre di essersi ispirato ai film western classici, ma soprattutto a «C'era una volta il West», di Sergio Leone. E questa, per un compatriota di John Ford, è una dichiarazione d'amore senza condizioni nei confronti del cinema di casa nostra. «Da regista volevo riprese semplici e paesaggi, per far entrare il pubblico nel racconto - ha spiegato - Ci sono però due elementi di novità: l'ironia e la figura molto particolare della donna. Il personaggio di Renée è molto interessante. Non volevamo una donna calcolatrice o "vedova nera", ma semplicemente una che in qualche modo se la deve cavare, dato che è rimasta sola. Questo è l'elemento originale». E Harris non perde l'occasione per una battuta velenosa sulla candidata alla vicepresidenza Usa con McCain: «In America abbiamo bisogno di eroi... come Sarah Palin!» Il film conferma un'amicizia professionale che sta dando ottimi frutti. In questa pellicola tornano insieme, dopo «A History of Violence», Harris e Mortensen. «Andiamo d'accordo e siamo amici - spiega Viggo - Il racconto è interessante e Ed è un regista molto meticoloso, attento ai particolari, ai dettagli. Il film racconta di un mondo dove tutto sta cambiando molto velocemente. I personaggi sono molto più interessanti di quelli delle tradizione, sono sicuramente più moderni». Il film per Mortensen «non è politicamente ne corretto ne scorretto. Parla di un periodo di transizione, troppo lontano per essere paragonato ad oggi».

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