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Il war movie di Spike Lee tra polemiche e delusioni

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Tratto dal libro omonimo e un po' favolistico di James McBride, il film «Miracolo a S. Anna» narra invece degli eroismi della 92esima Divisione Buffalo Soldiers, i militari neri della Seconda Guerra Mondiale tra i quali spicca il gigante buono (lo straordinario Omar Benson Miller). Nella sua ambiziosa operazione di uscire dai confini Usa per affrontare il tema del rapporto bianchi/neri oltreoceano, Lee ha però generato troppe polemiche sul massacro di Sant'Anna di Stazzema, sul discusso «onore» dei partigiani e sulle stragi dei nazisti. Nella Toscana del 1944, 4 soldati neri americani vengono isolati dai commilitoni in un paesino degli Appennini dopo che uno di loro ha rischiato di morire per salvare Angelo (Matteo Sciabordi), un bambino italiano, mentre una donna (Valentina Cervi) che fa da ponte, culturale e sessuale, tra due culture, rappresenta un'emancipazione femminile eccessiva per quei tempi. E l'idealista «Farfalla» (Pierfrancesco Favino) si confronta con le vigliaccherie dei partigiani. Ma chi conosce bene Spike Lee rischia di rimanere deluso da un melodramma retrò che mescola troppe delicate tematiche, liquidandole con facile pressapochismo.

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