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THE WOMEN, di Diane English, con Meg Ryan, Annette Bening, ...

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Il primo, del '56, intitolato «Sesso debole», diretto da David Miller, protagonista June Allyson, era molto fedele all'originale, privo però di voli. Anche questo di oggi, diretto da una esordiente, Diane English, tende più o meno alla stessa fedeltà, ma reinterpretando un po' il testo teatrale di Clara Boothe Luce da cui anche Cukor aveva preso le mosse, accetta sì che lo spunto sia la scoperta fatta da una moglie del tradimento del marito, con relative rivincite, ma l'accento lo mette soprattutto sul tradimento che quella stessa donna vede perpetrato ai suoi danni dalla sua migliore amica. Concludendo però alla fine con ipotesi abbastanza certe di riconciliazioni su entrambi i fronti. La novità del film di Cukor, derivata dall'originale teatrale, erano gli strali aguzzi che Clara Boothe Luce, moglie di un celebre editore e futura ambasciatrice degli Stati Uniti in Italia, aveva lanciato contro l'ambiente delle classi alte di New York, tutto rivalità al femminile, snobismi, lussi sfrenati e, naturalmente, pettegolezzi. Non portando in scena un solo uomo. Cukor, con la scintillante malizia di cui era ampiamente fornito, l'aveva seguita su questa strada, arrivando a rappresentarci uno spaccato di vita spesso addirittura polemico (pur sorridendo) di quel coloratissimo mondo di sole donne. Miller, nel suo rifacimento, non aveva rivelato lo stesso mordente e anche meno lo rivela questo film di Diane English, intanto perché, pur ambientato ai nostri giorni, come schemi e psicologie risulta un po' datato e poi perché al piglio aggressivo e alle caricature feroci della commedia originale (e di Cukor) ha preferito cifre più ottimistiche (anche quando mette in scena il tradimento della migliore amica), navigando poi scopertamente verso un finale che accontenta tutti. Comunque un certo credito le si può dare: i caratteri hanno quasi tutti un loro segno e le situazioni attorno si evolvono con scioltezza e precisione. La donna tradita come moglie e come amica è Meg Ryan, quella che tradisce (qui però piangendo) è Annette Bening. Anche se un po' è ingeneroso, ricordo che, per Cukor, c'erano Norma Shearer, Joan Crawford, Rosalind Russell, Pauletta Godard e Joan Fontaine... Ne sarebbe bastata anche una sola a fare un film.

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