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«Una vera lettera d'amore scritta da Dio agli uomini»

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Padre Giorgio Zevini, illustre biblista, decano della Facoltà di Teologia e professore ordinario di Scienze Bibliche presso l'Università Salesiana, non ha alcun dubbio: «"La Bibbia Giorno e Notte" rappresenta un'occasione imperdibile di rinnovato dialogo e di conoscenza tra la Parola e il popolo di Dio». Padre Zevini, qual è secondo lei il senso che il Testo Sacro puo' assumere per l'uomo del Duemila? Quale vivo significato può trovare l'umanità contemporanea nella Bibbia? «Il Dio invisibile ha parlato agli uomini come ad amici: ecco il senso semplice e allo stesso tempo straordinario della Bibbia. Essa, come sosteneva Gregorio Magno, è una lettera d'amore che Dio ha scritto all'umanità. Dobbiamo pensare che attraverso la lettura dei Testi Sacri si puo' ascoltare direttamente la voce di Dio. Ne deriva che all'uomo di ogni tempo non è concessa un'opportunità più grande di quella offerta dall'ascolto e dalla conoscenza della Parola: l'opportunità di entrare in contatto con Dio». Ma questi sono proprio i temi del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio che si svolge in contemporanea a "La Bibbia Giorno e Notte". «Esattamente, la consonanza è evidente. Questo Sinodo verte specificamente proprio sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. La Parola di Dio, questo è l'obiettivo, deve raggiungere quanto più possibile tutto il popolo, e non restare qualcosa che coinvolga solo i vescovi e il clero». La Bibbia come fonte di vita nei diversi ambiti dell'esperienza, insomma. «Sì, perché Dio parla all'uomo affinchè la Sua Parola divenga inesauribile forza della fede e cibo dell'anima. Non si tratta di concetti astratti, bensì di concreto insegnamento e conforto per la persona che conduce la sua esistenza nel mondo e nei diversi contesti sociali, culturali, religiosi». Ma i ragazzi di oggi, ad esempio, appaiono distratti, oppure rivolgono la loro attenzione ad altro piuttosto che alla Parola di Dio. «Non è sempre vero. Dobbiamo comunque tener presente che i giovani sono affascinati dal contatto diretto con la Scrittura e dal suo messaggio più che da enunciazioni puramente teoriche e dottrinali. Da questo punto di vista un'iniziativa come "La Bibbia Giorno e Notte" a suo modo costituisce un eccezionale esercizio della lectio divina anche presso i giovani. Oltre all'aspetto della lettura, infatti, l'evento di Santa Croce in Gerusalemme comporta anche l'ascolto e affinerà quindi la sensibilità adorante alla Parola. Il Testo Sacro che si è formato nella comunità genera la comunità, la quale a sua volta si illumina e vive col Testo Sacro. È proprio per questo che la Parola della Bibbia è "lampada per i passi" dell'uomo». Talvolta, alludendo alle travagliate e contrastanti esperienze storiche di interpretazione e di sistemazione del canone, è stato detto che la Bibbia ha finito per diventare un fattore di divisione. «Niente di più sbagliato. La Parola, assieme alla Tradizione, è al contrario la fonte privilegiata di unione e comunione, per mezzo della capacità del popolo di Dio di ritrovarsi unito attorno ad Essa. La Parola ci rende fratelli».

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