Carlo Antini c.antini@iltempo.it «Sono pronto per il ...
Per questo, a volte, è stato ostracizzato da alcuni ambienti radical-chic che, loro malgrado, non sono riusciti a spegnere la stima e l'affetto che Roma e l'Italia nutrono per lui. Stasera la città potrà dimostrarglielo a piazza Navona dove l'artista suonerà alle 21 per festeggiare il suo settantesimo compleanno. Califano, finalmente un concerto in una grande piazza di Roma. Era il suo sogno, vero? «Un sogno che si avvera. Per anni mi hanno impedito di cantare perché mi hanno bollato come uno di destra. Veltroni mi ignorava. Devo ringraziare il sindaco Alemanno che ha voluto farmi un grande regalo». Se fosse nato in Francia sarebbe considerato un grande «chansonnier», se fosse vissuto negli Stati Uniti sarebbe tra i guru della «beat generation». Perché in Italia si fa così fatica ad avere rispetto? «Perché qui da noi dopo una certa età non si viene più considerati. E pensare che il mio verso "Tutto il resto è noia" è ormai più popolare di "M'illumino d'immenso" di Ungaretti. Da noi, invece, si inseguono sempre nuovi giovani, manca una vera educazione alla musica. Non posso dimenticare gli ottant'anni di Frank Sinatra: in prima fila c'erano tutti, compresi gli artisti giovani andati lì per imparare il mestiere». Chi ci sarà stasera a piazza Navona? «Sul palco Federico Zampaglione. Ma non voglio fare un varietà, uno di quegli show con tanti ospiti. Voglio ripercorrere la mia carriera da "Tutto il resto è noia" a "Minuetto" e le canzoni romane come "L'ultimo amico va via" e "Io non piango"». A settant'anni si può fare un bilancio ponderato della propria vita. Lei l'ha fatto? «Le dirò...voglio invecchiare solo 5 minuti prima di morire. È lo stress che mi tiene in vita. Non mi riposo mai. Poi evito di stare con i miei coetanei. Ogni tanto ce n'è uno che mi dice: "hai visto chi è morto?". Meglio stare alla larga». Recentemente ha avuto problemi di salute. Si è ripreso? «Il medico mi ha detto che devo dimagrire per stare bene. Ma non mi piace la gente che racconta in pubblico i suoi mali. Tanto cinque minuti dopo l'ingresso in clinica, al cancello c'erano già i paparazzi. Comunque sulla mia lapide farò scrivere "Non escludo il ritorno"». Oltre al concerto a cos'altro sta lavorando? «Sto preparando un nuovo album di brani inediti che uscirà prima di Natale». E a Sanremo non ci pensa proprio? «Nel nuovo album ci sono un paio di canzoni che potrebbero andar bene per quel palco. Ma sarò disponibile soltanto se non ci sarà Pippo Baudo». Perché quest'astio contro Baudo? «Perché una volta si è permesso di dire: "ma questo quando si decide a scrivere una canzone decente?". Mi auguro di non incontrarlo mai più. Invece se mi chiama Bonolis risponderò subito». Sulla sua fama di sciupafemmine si è detto tutto e il contrario di tutto. Oggi è innamorato? «Sono innamorato di una donna lontana. Che non vive a Roma e magari è anche di un altro uomo». Qual è la donna che ha amato di più? «Ce ne sono almeno quattro ma non mi piace fare i nomi». Qual è il segreto del perfetto amatore? «Avere il massimo rispetto per la soddisfazione della donna. Noi veniamo dopo». Tutto qui? «Caro mio bisogna saperci fare, senza bluffare. Tutto questo mi ha portato sempre l'invidia degli uomini che oggi, invece, pensano non sia più offensivo. Ma si sbagliano. Le assicuro che colpisco ancora molto». Parola del Califfo.