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Giancarlo Capecchi «Beatiful Capalbio, fare il sindaco in ...

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Lucia Biagi è sposata ed ha una bambina ma riesce a conciliare «casa e bottega» con una facilità sorprendente. Il libro della Biagi è stato presentato nel salotto buono della Piccola Atene, in piazza Magenta, da Pino Buongiorno, vicedirettore di Panorama e da Pierluigi Vigna che, da maremmano d'adozione, ha curato la prefazione. Il sindaco, che gode di simpatia diffusa anche a livello istituzionale, si è scatenata, raccontando davvero tutto della sua vita politica, familiare, dei suoi sogni, del suo futuro. «So che non piaccio a tanti ma non vorrei mai piacere a tutti perché ciò significherebbe che non riesco a prendere decisioni. E non si può andare d'accordo con tutti perché cercando di operare per il bene comune qualcuno sicuramente si scontenta. E quando alle persone si tocca la tasca difficilmente si recuperano la fiducia e la stima. Ma è meglio così». Le è stato chiesto se alle prossime amministrative si candiderà di nuovo: «Certo, ci mancherebbe. Credo di avere ancora la voglia di fare per i miei paesani e per tutti i nostri ospiti. E questa voglia non può essere etichettata come di centro, di destra o di sinistra». Nella sua giunta infatti sono rappresentati tutti i colori della politica, dal rosso al nero, dal bianco al rosa. «È voglia e basta - aggiunge - e i cittadini cominciano a capire proprio questo». Lucia Biagi è così, non ha paura di mettersi in gioco contando soltanto sul suo lavoro e, per ora, è stata premiata. Poi la battuta che non ti aspetteresti mai, perché la Piccola Atene, laboratorio della sinistra chic, non la digerisce certo bene. «Più nemici, ma molti nemici molto onore». Poi racconta qualche particolare davvero simpatico della sua vita, come la telefonata fatta a Giorgio Napolitano, cittadino capalbiese che qui ha una casa dove passava tutto il suo tempo libero, sia in estete che in inverno. Quando divenne presidente della Repubblica, Lucia Biagi pensò subito: «Ho il suo numero di cellulare e provo a fargli gli auguri. Mai e poi mai avrei pensato che fosse lui a rispondermi ed invece, con grande sorpresa e anche gioia immensa, sentii dall'altra parte quel "buongiorno sindaco", detto come da un paesano qualsiasi in un momento qualsiasi, che mi fece venire i brividi. Non dimenticherò mai quella emozione e aspetto il presidente Napolitano in visita ufficiale nella sua Capalbio. Lo aspettiamo tutti». Quindi la conclusione in linea con il suo libro: «Lasciamo che la politica apra le porte alla gente di buona volontà che, sul campo, ha maturato qualche esperienza e che forse qualcosa da dire e da dare ce l'ha. Fuori dalle logiche tradizionali della conta dei voti, delle lobbies, del do ut des. Almeno proviamoci».

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