Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

VENEZIA Passerella sotto una pioggia fitta e ventosa per la ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Accanto a lui, sul palco, insieme alla madrina Ksenia Rappoport e al direttore della Mostra Marco Muller, c'era lui, Ram, l'Ariete, commosso dentro il suo completo grigio, cravatta slacciata e scarpe vellutate: Rourke ha detto solo poche parole per poi scendere le scale e andar via con il suo cagnolino sotto braccio. Poi ha ricordato che il wrestling «non è uno sport, ma intrattenimento e i lottatori si fanno male sul serio però non possono fare a meno dell'adrenalina trasmessa dal pubblico». E a chi gli ha chiesto come è riuscito a fare un'interpretazione così straordinaria, ha risposto: «Non lavoro nel cinema da 15 anni e ho avuto tempo per pensare e fare del mio meglio». Non a caso, il presidente della Giuria Wim Wenders si è augurato che «in futuro il regolamento della Mostra, che vieta di dare due premi maggiori allo stesso film, possa cambiare», come dire che Rourke certo si sarebbe meritato un premio tutto per sé. Magari un ex aequo con il vincitore della Coppa Volpi, Silvio Orlando, che ha svelato «per me la fortuna è incontrare le persone che ti vogliono bene e di queste ne ho incontrate molte nel cinema, da Mazzacurati a Luchetti, da Moretti a Piccioni, da Salvatores ad Avati, che ci guarda dall'alto dei cieli. Questa coppa la dedico a tutti gli attori del film e in particolare ad Alba Rohrwacher. Ringrazio anche Valeria Golino che sicuramente avrà sedotto la giuria per farmi avere la Coppa Volpi». Ma subito l'attrice e giurata ha ribattuto: «Non è vero, abbiamo discusso su tanti film, ma l'unico premio sul quale eravamo d'accordo era quello per Silvio Orlando». Commoventi sono state le parole del regista di «Paper Soldier», Aleksey German Jr. che ha ringraziato l' amico «Vassilii che ha venduto un appartamento per darmi i soldi per poter fare questo film». L'etiope Gerima, autore di «Teza» che sarà distribuito in Italia da Ripley's, ha dedicato il premio a sua moglie, ai suoi «sei figli» e «all'Italia, Paese che consente di far emergere film politici come il mio». A consegnare il Leone del Futuro-Opera Prima Luigi De Laurentiis a Gianni Di Gregorio per «Pranzo di Ferragosto» è salito sul palco Massimo Ghini, in rappresentanza della famiglia De Laurentiis: il regista, che ha ringraziato il produttore Matteo Garrone e il distributore Domenico Procacci, ha ricevuto un assegno di 100 mila dollari da dividere a metà con il produttore e 40 mila dollari di pellicola per girare il suo prossimo film. D. D.

Dai blog