Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Look da star e scelte impegnate: la Parisi diventa regista

default_image

  • a
  • a
  • a

Questa accozzaglia di Firme non può che suscitare qualche invidia femminile, ma non irrita, perché lei questo successo e questa ricchezza se li è meritati. Self Made Girl, emigrata da sola a San Francisco a 13 anni e arrivata in Italia a 18, ha sempre lavorato sodo e mai esagerato con fastidiose esuberanze. Semmai esigente con sé stessa, desiderosa fino allo spasimo di piacere agli altri. A Venezia è venuta ospite del Lancia Cafè per regalare ai giornalisti alcune chicche sul suo prossimo film. Era agitatissima come una ragazzina alla prima intervista, «ho le farfalle nello stomaco, non riuscivo a dormire pensando alle osservazioni crudeli che mi avrebbero fatto i critici», ha dichiarato con modestia e spontaneità. Invece le «domande cattive» non sono arrivate. Tanta stima e dimostrazioni di affetto da parte delle inviate di giornali e tv, rapite dai suoi modi garbati. «Labirinto cieco» sarà il titolo di questa opera prima della ex ballerina, che si cimenta per nel ruolo di regista e sceneggiatrice. Stupisce ancora di più il tema scelto: il disagio giovanile, con le tragedie di droga, bulimia, anoressia e incesto. Forse perché Heather è sempre stata una ragazza di sani principi nella vita privata e professionale. «Ho una figlia di otto anni e una di quattordici - racconta - e due figli del mio compagno di quindici e diciotto: un buon motivo per decidere di aiutare i giovani a riflettere». Girerà il film in Veneto per stare vicino al suo amore. È sincera e piena di entusiasmo, e per questo piace. Invita le signore presenti ad andare in bagno con lei, per vedere come la sua celebre spaccata in aria sia ancora possibile nonostante i suoi 47 anni. Evitiamo di accogliere l'invito. In questo caso sì, potremmo essere veramente invidiose.

Dai blog