Sotto il segno di un nuovo Neorealismo
Oggi la sua appassionata attenzione si rivolge ad un altro tipo di dittatura e di soprusi, quello che vede da secoli i proprietari bianchi ridurre quasi in schiavitù gli indigeni brasiliani non solo derubandoli delle loro terre, ma confinandoli in riserve in cui malattie e miseria li hanno quasi totalmente decimati. La scena è oggi, nel Mato Grosso do Sul. I protagonisti sono gli indo Guarani-kaiowá, gli antagonisti sono dei fazendeiro bianchi che possiedono quasi tutte le terre, ormai da generazioni, e che, armi alla mano, non ne lasciano occupare neanche delle piccole porzioni pur sapendo che, per quei miseri privi di tutto, potrebbero rappresentare occasioni concrete per tirare avanti. Pena una morte che, soprattutto i giovani, si danno anche volontariamente, incapaci di continuare ad accettare quella situazione senza uscite. Bechis, così, polemicamente, comincia con un suicidio e conclude con un altro, raccontandoci in mezzo, la vicenda dolorosa di una tribù Guarani-kaiowá che, uscita da una riserva e guidata da un anziano con più autorità degli altri, occupa un po' di terra adesso di proprietà dei bianchi, difendendo con coraggio l'iniziativa fino ad una immancabile conclusione tragica. Dal vero, sui luoghi stessi dell'azione, con personaggi interpretati con naturalezza totale degli stessi indigeni che, ovviamente, si esprimono sempre nella loro lingua, il Guarani, tradotto per noi con sottotitoli. Con uno stile che può non di rado ricordare quello immediato del nostro Neorealismo, soprattutto se firmato da Rossellini, con sentimenti forti, da una parte e dall'altra dei contendenti, espressi sempre però in modo piano, con accenti contenuti molto più vicini alla cronaca che non al dramma: anche se il dramma, disperato, è nei fatti. Sollecitato soltanto, nella colonna sonora, da un corale secentesco del gesuita toscano Domenico Zipoli, ispirato alla sacralità quasi funebre di una lamentazione. Fra i bianchi, due noti attori italiani, Chiara Caselli e Claudio Santamaria. Plausibili.