Pitt e Clooney
Nello spy movie (genere che i Coen non avevano mai ideato), dal 19 settembre nelle sale distribuito da Medusa, Clooney è uno sceriffo federale che pensa solo a migliorare le sue prestazioni sessuali con l'amante (l'algida Tilda Swinton). Pitt è invece un istruttore di palestra, bello, puro e idiota, rimbecillito dalle canzoni che ascolta di continuo sull'iPod. Insomma, la realtà americana (e non solo) è composta per i Coen da perfetti cretini, in un mondo dove tutti tradiscono, il fitness conta quasi come il potere economico e paradossalmente più avanza la modernità più dilaga una irrefrenabile stupidità che passa agli occhi di tutti come autentica normalità. Persino nella Cia gli errori sono a portata di mano. Per rendere il tutto ancora più dissacrante i Coen mettono in scena due superdivi come George Clooney e Brad Pitt, rendendoli dei credibili cretini, accanto a un cast superbo, con Tilda Swinton, Frances McDormand (moglie di Joel nella realtà), John Malkovich e Richard Jenkins. «I nostri ruoli personaggi sono tanto divertenti quanto cretini - ha detto ieri Clooney con il suo immancabile sorriso - È però abbastanza imbarazzante pensare che i Coen li abbiano scritti pensando proprio a noi. Con questo film spero di aver concluso la mia trilogia dell'idiota con i Coen, dopo i precedenti "Fratello dove sei?" e "Prima ti sposo e poi ti rovino"». I Coen, vincitori dell'Oscar con "Non è un paese per vecchi", hanno spiegato di essere «partiti dagli attori, Pitt e Clooney, immaginando quali personaggi avrebbero potuto abitare e meglio interpretare. Ma se Clooney non vorrà continuare a calcare simili personaggi, allora vorrà dire che non lavorerà più con noi», ha replicato con sarcasmo Joel Coen. Anche Brad, tutto vestito di bianco e con tanto di Panama in testa, è apparso preoccupato: «Ho cercato per molti anni di lavorare con i Coen. Quando mi hanno chiamato sono stato ben lieto di accettare, poi ho letto il copione e davvero non sapevo se sentirmi lusingato o insultato». Per Tilda Swinton, John Malkovich (assente alla conferenza) e Frances McDormand, il film è stato un'occasione per raccontare un ritratto implacabile sulla società contemporanea americana. Inevitabili le domande di rito alle due star hollywoodiane, del tipo quando metterà su famiglia Clonney? «È sorprendente sentire questa domanda, è davvero la prima volta che mi viene posta. Ma oggi vi accontento: mi sposo e faccio figli, tutto in un giorno!», ha risposto l'attore che è stato poi travolto da una giornalista-fan in shorts succinti che gli ha chiesto: «Se mi iscrivo ad una palestra mi correrai finalmente dietro?». «Magari scapperemo tutti via», ha risposto con ironia George, mentre Pitt ha aggiunto che i «gemellini nati un mese fa in Francia stanno bene e che per il prossimo anno io e Angelina pensiamo di farne altri due». I due divi, che ieri sera sono stati acclamati dai fan sul red carpet dell'apertura di Venezia 65, hanno in realtà poche scene insieme, «ma sono bastate - hanno dichiarato - per ridere e divertirsi sul set». Nessuna improvvisazione infine nella recitazione, perché «avevamo un copione di ferro e i Coen sono due tiranni che non ci hanno consentito di spostare una virgola - ha ricordato Clooney - Ma non si tratta di un film politico, anche se ora l'America sta vivendo un periodo cruciale di grande trasformazione che vedo però con grande ottimismo». Armati di nasi rossi, arriveranno intanto oggi al Lido il clown di strada Miloud e il suo gruppo di acrobati circensi, insieme al cast del film "Pa-ra-da" di Marco Pontecorvo che aprirà la sezione Orizzonti, raccontando la storia vera di Miloud Oukili, clown giunto a Bucarest nel '92 - tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu - e il suo incontro con i bambini dei tombini, cosiddetti boskettari.