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«Bellissima e Mamma Roma due film per Anna Magnani. I volti di Nannarella», questo il titolo dell'esposizione organizzata dal centro Cinema Città di Cesena e dalla fondazione Biennale di Venezia, in collaborazione con Annecy Cinèma Italien e regione Emilia-Romagna. Sono cinquanta scatti in bianco e nero realizzati sui set di «Bellissima» e «Mamma Roma» che rivelano un volto inedito dell'attrice romana, descritta dai racconti del fotografo francese Ronald come sensibile e passionale, capace di immedesimarsi nelle sue parti fino a commuoversi. ORGOGLIO RAI L'impegno dell'azienda nell'intrattenimento Anche quest'anno la Rai partecipa con speciale impegno al prestigioso evento cinematografico veneziano sia come produttrice di film, sia come azienda d'informazione e d'intrattenimento radiofonica e televisiva. È motivo di grande soddisfazione che due lungometraggi targati Rai Cinema siano stati selezionati per il Concorso Venezia 65, «Un giorno perfetto» di Ferzan Ozpetek e «La terra degli uomini rossi» di Marco Bechis, mentre altri film sono entrati nelle varie sezioni della rassegna. Quanto alla parte informativa, giornalisti e critici cinematografici, curatori e conduttori di programmi, affiancati da registi e tecnici seguiranno la Mostra per offrire ai telespettatori e ai radioascoltatori servizi d'attualità, analisi sui film proiettati, interviste agli autori e alle star presenti a Venezia, anticipazioni e retroscena fino alla cerimonia di chiusura di sabato 6 settembre. SCANDALO Trans iraniani nei Film Sorpresa Al Lido arriva lo scandalo dei trans iraniani, Si tratta di Khastegi (Tedium) opera prima del regista iraniano Bahman Motamedian uno dei due Film Sorpresa, presentati nella sezione Orizzonti, della 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Il film sarà proiettato domani e venerdì. L'opera è ambientata a Teheran e narra la storia di sette transessuali iraniani che vivono stralci della loro vita sullo schermo. Le anime dei protagonisti, ragazzi che amano essere ragazze e una ragazza con lo spirito e l'energia di un ragazzo, sono in stridente disaccordo - è detto in una nota - con i loro corpi e questo, soprattutto nella società islamica iraniana, con i suoi precetti religiosi e la sua tradizione patriarcale, é un problema non da poco. «Fare un film sui transessuali e sui problemi che devono affrontare in Iran - ha rilevato il regista - è stato tutt'altro che facile».