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Tra panico e crisi d'identità

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«La definizione di questa sindrome - spiega la psichiatra - è nata dopo uno studio che abbiamo condotto tra gli anni Ottanta e Novanta all'ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze su oltre 100 turisti che erano arrivati da noi dopo aver visitato la città». Tre sono le principali manifestazioni della sindrome: «c'è chi cade preda di un attacco di panico - aggiunge - chi finisce in uno stato di eccitazione ed esaltazione, e chi, nelle forme più serie, si sente perseguitato e minacciato dal mondo che lo circonda». Tutti sintomi benigni, accomunati da una crisi della propria identità, che in genere si risolvono nel giro di qualche ora o al massimo di un giorno. Solo la bellezza, però, non può far così male. Oltre alla straordinarietà dell'arte, infatti, ciò che predispone alla sindrome è il fattore viaggio. «Si tratta sempre di turisti che provano una profonda esperienza estetica lontano da casa - precisa Magherini -. Il viaggio, anche se piacevole, ci costringe ad allontanarci dalla sicurezza della quotidianità, e questo può destabilizzare alcuni soggetti».

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