Condanne senza sconti ai personaggi della lirica
Queste le pene inflessibili comminate da diverse corti di giustizia a illustri personaggi del melodramma per lo più italiano. A ripercorrerne i complessi itinerari processuali non è un critico musicale bensì un magistrato abruzzese in pensione, non immune da vezzi di melomania, Bruno Tarquini, che in un volumetto tra il serio e il faceto «Personaggi dell'opera lirica alla sbarra - Ipotesi giudiziarie immaginate da un ex magistrato melomane» (Bongiovanni) si diverte a trattare gli eroi del melodramma, i Canio, i Don José, gli Sparafucile, come soggetti processuali. Ogni processo è così diligentemente celebrato con tanto di tesi accusatorie e difensive, dibattimento e naturalmente, infine, eventuale condanna o assoluzione finale. L'occasione però, al di là della estrosità dell'assunto, è tuttavia messa a frutto per mettere a fuoco, attraverso le diverse testimonianze (di musicisti, librettisti, autori dei drammi originali) non solo la vera identità dei diversi personaggi, ma anche la loro psicologia, le eventuali attenuanti o prove a carico. Il giudizio scaturisce infatti da un legittimo dibattimento tra la difesa e il pubblico ministero, sino ad addivenire alla decisione finale del giudizio. Ma anche un'occasione ghiotta (e non solo per l'ampia genia dei sempre agguerriti melomani) per avvicinarsi in modo consueto al mondo delle arie e delle cabalette dove, dopo di tutto, è il teatro, il dramma, il plot dell'azione ad offrire il destro alle magiche note dei compositori. Una lettura impegnata e leggera al contempo, divertente ed istruttiva per chi vuole entrare nel mondo dell'opera dalla porta di servizio e guardare da dietro le quinte la sua genesi, componendo il giocattolo nelle sue molte componenti soprattutto psicologiche ed umane.