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Con le caricature di Luciano Trojano alla scoperta dei segreti de «L'Abruzzo, a lapis»

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Benché l'elegante segno di Trojano sia internazionale, l'Abruzzo rimane l'humus e la passione della sua ispirazione artistica. Ha già pubblicato con successo cinque tomi illustrati sulla storia e la cultura della sua Terra: «I Marrucini», «I Vestini», «I Peligni», «I Petruzi», «I Marzi», antiche popolazioni, e un divertente «riassunto» di tali argomenti in «Abruzzo humor». Ora è fresco di stampa «L'Abruzzo, a lapis» (edito dalla Presidenza del Consiglio Regionale per la Collana di Studi Abruzzesi), quattro preziosi libri illustrati, una dettagliata e insolita Guida che ci porta per mano a conoscere la storia, cultura e tradizioni di ogni luogo d'Abruzzo. I testi, molto ben documentati, che corredano i disegni sono di Marcella Trojano, la quale oltre che raccontare la storia di ogni località, li ha infarciti di piccole intriganti curiosità, che rendono ancor più piacevole la lettura. Lo sapevate che nella sezione paleontolica del Museo Nazionale, nella Contrada Madonna della Strada, troneggia il gigantesco scheletro dell'Elephan meridionalis rinvenuto in zona 54 anni fa? E che gli impervi vicoli medioevali detti sdruccioli, sono una caratteristica de L'Aquila? E che la fontana delle 99 cannelle è la più antica d'Italia? E che Gianni Letta, ex stimatissimo direttore de "Il Tempo" nativo di Avezzano, dalla matita dell'autore è stato rappresentato come una...volpe marsicana dalla pelliccia trasformata in tante parole stampate? E che nel testo appare la notizia dell'origine de "Il Tempo", a cui anche Trojano collaborò? E che, nella guida, conosciamo anche i personaggi storici e contemporanei che hanno onorato l'Abruzzo, dal principe Alessandro Torlonia, al Cardinal Mazarino, dagli scrittori Silone e Flaiano al campione di cilismo Taccone? Di tutte queste curiosità, io conoscevo soprattutto, dato che ho il pollice verde, che, fra i fiori del Parco Nazionale d'Abruzzo, c'è la stupenda orchidea detta "Scarpetta di Venere", uno dei fiori più rari dell'Appennino. Adesso ho posto riparo alle mie mancanze leggendo «L'Abruzzo, a lapis" («la migliore guida fin'ora scritta» ha commentato la critica) che, grazie ai disegni di Trojano si legge in un fiato e si fa guardare più che piacevolmente. E, complice il segno del nostro umorista. ci fa anche divertire.

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