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LONDRA È stata dimessa ieri mattina Amy Winehouse, ...

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Fonti sanitarie hanno poi reso noto che l'artista ha trascorso un sonno «tranquillo», e che al risveglio «era di buon umore», ragion per cui è stata giudicata non più necessaria la prosecuzione della degenza. Chris Goodman, il portavoce della discussa star che sulle prime aveva affermato di non sapere da quale malore fosse stata colta, rompendo il riserbo ha confermato che non si sarebbe trattato di una recrudescenza dell'enfisema polmonare diagnosticatole di recente, ma di una «reazione» virulenta a un non meglio precisato farmaco che la Winehouse aveva assunto appena prima di sentirsi male. Rimane però il mistero sulla reale natura del medicinale in questione. La dominatrice dell'ultima edizione dei premi «Grammy», dove in febbraio fece incetta di cinque trofei, ha un passato di alcolismo e tossicodipendenza, con svariati tentativi di disintossicazione non del tutto andati a buon fine; negli ultimi tempi è risultata però affetta anche dalle conseguenze del tabagismo, vizio meno drammatico, ma comunque rischioso. Suo padre Mitch, di professione taxista, all'epoca spiegò ai tabloid come la figlia versi in uno stato così serio che anche una sola sigaretta, a suo dire, potrebbe costarle carissima; l'uomo affermò di temere che Amy rischiasse «una morte lenta e dolorosa» se non si fosse convinta della necessità di darsi una regolata con il fumo: tanto più che non al solo tabacco è dedita, ma anche a ingredienti decisamente più forti, crack compreso. Subito accorso al capezzale della scapestrata musicista, l'uomo era stato circondato dai giornalisti in attesa, i quali gli avevano chiesto lumi sulla gravità del caso: «Ecco quanto è grave», aveva replicato, mostrando un grosso pacco di cibarie con il marchio del fast-food «Kentucky Fried Chicken». Il Servizio Emergenze municipale aveva fatto sapere a caldo di aver ricevuto un'accorata richiesta d'intervento da Camden, il modaiolo quartiere nel nord della città dove la cantante ha una lussuosa casa, e di aver inviato a tamburo battente all'indirizzo un'ambulanza e un'auto-lettiga, attrezzata per i casi difficili. «Ci hanno chiamato intorno alle 20,40», le 21,40 in Italia.

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