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Maria Grazia Cucinotta, si è mai pentita di aver scelto di ...

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..? «Sì. La produttrice è una svolta della mia attività di attrice. Anche se a volte faccio l'attrice e la produttrice. Come produttrice riesci quasi sempre a tutelare il prodotto che ami e tutto quello che c'è nel prodotto e intorno al prodotto». E quando legge un copione...? «Lo leggo ancora e soprattutto da attrice». Com'è il lavoro di attrice? «Il lavoro di attrice è più semplice, a volte più viziato. In ogni caso e comunque quando finisci, finisci». E il produttore...? «Il produttore veramente non finisce mai. Sul set e fuori dal set. Anche a casa porti con te i tuoi problemi e i problemi di tutti. Comunque è un mestiere davvero affascinante». Tanto cinema al Global Fest di Ischia, una madrina come Lei è proprio un bel vedere... «A Ischia sono stata benissimo. Un'atmosfera emozionante e suggestiva. Il mare, gli ischitani, il cinema, gli attori, i registi. Sono proprio contenta di essere stata scelta come madrina». Le piace l'Italia? «Ischia, Napoli, Il Sud, la mia Sicilia, l'Italia del Nord, un Paese stupendo, cartoline emozionanti. Altro che denigrare l'Italia e il Sud». Contenta di essere siciliana? «Fierissima di esserlo. La Sicilia mi ha regalato tutto, più di tutto». E la famiglia? «È forse il valore più importante che la vita ti possa regalare. Mia figlia è un qualcosa di meraviglioso, mio marito, tutti insieme e la vita è sempre più bella». Com'è il Sud? «Il Sud è stupendo, bellissimo, gente fantastica. Perché, che peccato, a volte sul Sud c'è una pubblicità pessima. Ultimamente ho prodotto un corto proprio girato in Sicilia. Una gran bella storia d'amore». Cosa augura al cinema italiano? «È un momento di grande vitalità del cinema italiano. premiato anche a Cannes. Film come "Gomorra", "Il Divo" sono fiori all'occhiello della cinematografia italiana. Al cinema italiano auguro di continuare a raccontare storie che prendono e che fanno sognare». Perché è nato il cinema? «Il cinema è nato soprattutto per farci sognare e questo non lo dobbiamo dimenticare mai».

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