La Finanziaria del 2008 relegava il "Vittoriale degli ...
Il Vittoriale non ha infatti niente da spartire con la generale arretratezza dei nostri musei: conserva i beni che possiede e li valorizza facendoli conoscere alla comunità scientifica (anche attraverso Convegni di studio e una rivista semestrale), al vasto pubblico (al quale si rivolgono le mostre temporanee) e in particolare alle giovani generazioni, grazie a una mirata e specializzata didattica museale con vari laboratori. I giovani al Vittoriale fanno ricerca storica, letteraria e artistica; fanno danza classica e teatro sperimentale. Né mancano Bar, Book-shop, Ristorante, Parcheggio, Guide e Audioguide. Ed è sempre aperto, tutti i giorni, compresi Natale e Capodanno, Pasqua e Pasquetta e ogni altra festa comandata. A Gardone Riviera, sulla riva bresciana del lago di Garda (che vanta il 7% del turismo nazionale), il Vittoriale concorre poi attivamente all'eccellenza dell'offerta turistica della Lombardia. I nove ettari dell'altura panoramica su cui si estende comprendono un complesso di fabbricati di grande rilievo architettonico, a cominciare - tra pini, cipressi e limonaia secolari - da un Anfiteatro (1500 posti) che propone durante l'estate un nutrito cartellone chiudendo i conti sempre in attivo. I bilanci del Vittoriale sono pubblici: tutti possono verificare entrate e uscite. E dallo Stato non provengono certo le entrate (dunque non ha titolo per dichiararlo "ente inutile") ma la giungla legislativa nella quale mi sono trovata a operare nell'ultimo decennio. Nonostante i lacci di ogni genere per una gestione manageriale (semplicemente per ridipingere le facciate si attendono anche due anni i permessi della Sovrintendenza), con un Consiglio d'Amministrazione imposto e pletorico (18 membri, alcuni mai visti), con una pianta organica anch'essa imposta (36 dipendenti di ruolo, ma altrettanti stagionali), non poco sono riuscita a realizzare: il restauro del Sottoteatro che oggi è uno spazio attrezzato per le mostre temporanee, la Foresteria (cinque appartamenti) per gli studiosi, ricavata da un complesso di edifici abbandonati e diruti, il rifacimento del palcoscenico con ripristino del Golfo mistico (Rastopovich ha diretto proprio lì uno dei suoi ultimi concerti), l'inventariazione fotografica, l'informatizzazione degli Archivi e della Biblioteca. Tutto ciò con le sole risorse derivanti dagli ingressi, mentre con il contributo di sponsor illuminati è stato possibile riportare alla luce le splendide Cucine del Vittoriale (Ditta Bugatti-Pinti di Lumezzane) e impiantare ex-novo il Museo della Guerra (Ambasciatore Antonio Spada di Brescia), dato che d'Annunzio non fu solo un poeta ma un grande patriota e la sua cittadella è senz'altro il più importante monumento italiano alla guerra vittoriosa, da cui non per nulla prende il nome. Di fronte a una Finanziaria che penalizzava una realtà di tanto rilievo, e penalizzava il molto lavoro mio e dei dipendenti nonché le sponsorizzazioni dei privati (il danno di immagine è enorme), ho reagito diffidando il Governo Prodi, che non ha risposto alla diffida perché è caduto. Provvidenzialmente. Ora con il Ministro Bondi, al quale ho esposto l'esigenza di privatizzare l'ente in tempi brevi, ho trovato la corrispondenza di chi ha compreso subito il problema: aria nuova! E dunque l'iter legislativo sta procedendo, con soddisfazione degli Italiani a cui il Vittoriale, dimora storica unica al mondo, appartiene e deve continuare ad appartenere secondo la volontà testamentaria di d'Annunzio.