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I film italiani sbarcano a Venezia con Brad Pitt

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I sette lungometraggi d'esordio del programma della 23esima Settimana Internazionale della Critica, che passeranno alla 65ma edizione del Festival di Venezia, sono stati presentati ieri a Roma come autentiche «prime mondiali», ha sottolineato Francesco Di Pace della commissione selezionatrice. La prestigiosa vetrina che l'anno scorso aveva scoperto "La ragazza del lago" di Andrea Molaioli si aprirà quest'anno con il film norvegese fuori concorso "Lunch" di Eva Sorhaug, commedia acida sull'insensibilità e l'egoismo contemporanei. In corsa per i premi il bosniaco "Guardiani di notte", stralunata incursione nella notte di alcuni guardiani di un grande magazzino, e "Il bambino di Kabul" del regista afgano Barmak Akram. Un film interamente girato per le strade di una città distrutta dove un tassista affronta però con il giusto spirito il fatto di trovare nella sua auto un neonato abbandonato. Dalla Malesia approderà invece al Lido "Sell out!", musical satirico sulla globalizzazione e sul degrado dei media, mentre dalla Turchia "Due linee" di Selim Evci, ritratto di una coppia nella Istanbul contemporanea. Dalla Cina, un solo film, "Cetriolo", di Zhou Yaowu, storia dei traumi quotidiani di personaggi persi fra provincia e città. Mentre dalla Francia, arriverà un documentario "L'apprendista" di Samuel Collardey, emozionante ritratto di un ragazzino di 15 anni che ha deciso di diventare agricoltore. Per gli italiani, infine, due film quest'anno, uno in concorso, uno in chiusura fuori competizione. Ovvero "Pranzo di ferragosto" di Gianni Di Gregorio e "Pinuccio Lovero" di Pippo Mezzapesa, al suo esordio nel lungometraggio. La sezione voluta dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, presieduta da Bruno Torri, dedicherà poi quest'anno un evento in omaggio al montatore e sceneggiatore veneziano Kim Arcalli a 30 anni dalla sua morte. Arcalli sarà ricordato il 29 agosto con la proiezione di "Arcana" di Giulio Questi e la riedizione di un volume ("Montare il cinema") curato da Marco Giusti e Enrico Ghezzi. Confermate intanto la pellicola di apertura, "Burn after reading" con George Clooney nel ruolo dell'«idiota» per Joel ed Ethan Coen: così, l'attore definisce il suo personaggio di killer, in una satira sulla Cia, con John Malkovich che rivela un memoriale scottante sull'Agenzia ma perde il file che finisce nelle mani del "palestrato" Brad Pitt. Confermata anche la presenza del debutto alla regia del messicano Guillermo Arriaga (già sceneggiatore di "Iñarritu") in "The burning plain", distribuito in Italia da Medusa, con Kim Basinger e Charlize Theron, madre e figlia, coinvolte in un rapporto difficile, tra passato e presente. In via di definizione i film italiani in concorso, ma di sicuro si punta su Mario Bechis, autore di "Birdwatchers", ambientato in Amazzonia, con Claudio Santamaria e Chiara Caselli; Pupi Avati con "Il papà di Giovanna"; Ferzan Ozpetek con "Un giorno perfetto" e Daniele Vicari con "Il passato è una terra straniera". Ci sarà anche "La fabbrica dei tedeschi", docu-fiction di Mimmo Calopresti, sul rogo dell'acciaieria ThyssenKrupp di Torino. Mentre il maestro del cinema erotico all'italiana, Tinto Brass, guiderà la giuria del "Queer Lion", premio collaterale dedicato al miglior film con tematiche omosessuali nell'ambito del festival lagunare.

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