HELLBOY: THE GOLDEN ARMY, di Guillermo Del Toro, con Ron ...
Stavolta, il superoe, uscito dal comic di Mike Mignola (co-sceneggiatore con Del Toro) deve abituarsi alla non facile convivenza con la vulcanica e incinta fidanzata Liz (Selma Blair); e, nello stesso tempo, Hellboy (Ron Perlman), con il team dell'Istituto per la Ricerca e Difesa del Paranormale (detto anche D.P.R.D.), dovrà difendere gli umani dall'attacco di alcune creature mitiche capeggiate dal pallido e arrabbiato principe Nuada (Luke Goss). Per combattere questa battaglia, il B.P.R.D. si troverà a viaggiare tra i primi strati della terra, abitati dagli umani, e quelli sotterranei, magici, dove regna un'orgia di fantastiche e deliranti creature. Hellboy dovrà decidersi in fretta a quale mondo appartenere. Sulle avventure rocambolesche, ricche di effetti speciali, domina tuttavia l'immaginario visivo di Del Toro, mescolato con la bravura degli attori e l'ironia della trama. Pur essendo una favola dark, il regista riesce sapientemente a inserire momenti di grande romanticismo e di sana filosofia. Forse, l'unica pecca è che il nostro supereroe si sente fin troppo americano, pronto perciò a difendere i buoni e il suo pianeta, ormai devastato da parcheggi selvaggi e centri commerciali. Ma Hellboy viene salvato ancora una volta dalla genialità di Del Toro che lo conduce ogni volta a riflettere: prima di mettere in atto qualsiasi azione e facendogli spesso perdere quell'inevitabile e coraggioso entusiasmo che dovrebbe contraddistinguere un perfetto patriota americano, ogni qual volta si trovi a difendere il suo Paese. Sagaci, quindi, le critiche contro il sistema americano, come le trovate nel mettere in scena quelle pastoie burocratiche che affliggono da secoli il mondo occidentale. Ma a parte la sua feroce lotta contro il male da portare avanti, tutto sommato, nel suo intimo, Hellboy sogna spesso di diventare semplicemente un buon padre. Din. Dis.