Maria Grazia Cucinotta «Rilancio il genere romantico»
Sposata dal 1995 con l'imprenditore Giulio Violati, una bimba, Giulia di sei anni, la Cucinotta ha in cantiere una serie di progetti che includono anche una prossima collaborazione con l'industria cinematografica cinese. Non aveva iniziato anche una collaborazione con Bollywood in India? «Certo, ma è momentaneamente accantonata perché ho preferito dare spazio a progetti italiani, molti dei quali in fase di montaggio. Tra questi, due titoli per le sale: "L'imbroglio nel lenzuolo" una simpatica commedia in cui io sono una dei tre protagonisti, accanto a Primo Reggiani ed Anne Parillaud. La regia è di Alfonso Arau. L'altro film è "Io non ci casco", storia vera di un ragazzo che esce dal coma a seguito di un incidente stradale in motorino. Questa volta faccio solo un cameo tra i giovani che sono i veri protagonisti della vicenda. La regia è di Pasquale Falcone». Sta per arrivare anche il primo cortometraggio da lei prodotto in cui c'è sua sorella Giovanna. Di che si tratta? «La vicenda tutta girata in Sicilia, ha per titolo "Onde corte" ed è diretta da Simone Catania. Racconta la storia di una donna, da me interpretata, che parla con il suo uomo attraverso la radio. Lo sta trasmettendo Hallmark, canale 136 di Sky, dal 5 luglio. Mia sorella canta, in dialetto siciliano, la sigla scritta da lei. È la prima volta che lavoriamo insieme». Un altro genio in famiglia? «Mia sorella ha timore di venire allo scoperto come cantante, pur essendo bravissima. Vive nella mia ombra perché teme di essere etichettata come "raccomandata": ritengo non sia giusto». Intanto tornerà a recitare anche per la tv. Sarà una delle guest della serie tutta siciliana «Agrodolce». «Comincerò a girare a settembre. Il mio personaggio entrerà in scena a serial già iniziato. L'esordio di Agrodolce è fissato per la fine di settembre su Raitre. A causa dei miei impegni, il mio sarà un personaggio "aperto" in grado cioè di entrare ed uscire dalla storia. Ma rappresenterà una minaccia sentimentale per le protagoniste con le quali sarò in competizione. "Agrodolce" è un grande progetto per propagandare l'immagine della Sicilia in Italia e nel mondo». Sempre legata alla sua sicilianità? «Più che mai. Per amore della mia terra mi sono trasformata in produttrice: desidero esportare all'estero non solo me stessa ma la nostra cultura, le potenzialità del territorio siciliano che non deve più identificarsi oltre confine con la criminalità organizzata. Fortunatamente esiste una Film Commission siciliana molto attiva nell'opera di promozione delle nostre località per le esigenze cinematografiche internazionali». Dunque non ha rinunciato agli Usa come opportunità professionale? «Assolutamente no. Conservo i miei contatti che mi serviranno per valorizzare il nostro cinema». Adesso, però, la si vede poco in tv. «Faccio soltanto l'ospite. Ma sarò la produttrice per Raiuno, di una miniserie sulla vita umana e religiosa di San Benedetto. La sceneggiatura è in fase di scrittura. Sarà girata come un prodotto cinematografico esportabile oltre confini». Quali sono i termini della collaborazione con la Cina? «Assieme ad alcuni produttori realizzeremo dei film-commedia del genere romantico. In una società in cui si è smesso di sognare, io desidero riportare in auge il sano sentimentalismo. Alla voce della ragione bisogna affiancare le ragioni del cuore, troppo trascurate». Lei ha raggiunto la grande popolarità con Il Postino di Massimo Troisi. Un ricordo dell'attore?» «Una persona straordinaria ma semplice e modesta. Mi ha insegnato davvero tanto».