Hathaway, io agente segreto con la missione di far ridere
E alla fine ci riescono, visto che la pellicola sta avendo successo in tutto il mondo e in Usa ha già incassato 98 milioni di dollari. L'allegra commedia, dal 9 luglio in 300 sale distribuita da Warner, è un adattamento di "Get Smart", la serie tv comico-spionistica in onda negli Usa dal '65 al '70 ideata da Mel Brooks e Buck Henry. L'Agente Smart nasce per volontà dei produttori Charles Roven e Michael Ewing, che l'hanno messo in cantiere quattro anni fa, pensando subito a Carell nel ruolo dell'impacciato e impaziente agente Maxwell Smart, affiancato dal suo idolo Agente 23 (Johnson) e dalla bella e letale Agente 99 (Hathaway) per sventare i piani di dominio dell'organizzazione criminale Kaos. Il film rende così omaggio all'omonima serie (interpretata da Don Adams e Barbara Feldon), parodia dei film sulle superspie alla 007, trasmessa negli Usa dal 1965 e ancora replicata in tutto il mondo. Nella pellicola per il grande schermo Maxwell Smart è un bravo analista dell'agenzia supersegreta Control, ansioso di abbandonare la scrivania per andare sul campo, come l'amico Agente 23 (Dwayne Johnson, ex wrestler, con il soprannome, poco gradito, di "The rock"). L'occasione arriva quando la nemica storica della Control, l'organizzazione criminale Kaos torna a colpire. Lanciata da "Il diavolo veste Prada", la Hathaway, ieri a Roma con gli altri protagonisti del film, i produttori e il regista, si è dichiarata amante del «glamour eccentrico, che nasce dal gusto personale e che non deve essere elegante a tutti i costi. Al cinema scelgo i ruoli sulla base della sceneggiatura, cercando d'interpretare sempre personaggi in cui credo e, da un film all'altro, di scegliere un ruolo opposto al precedente. Sul set Carell è stato gentile e generoso. Avevo dei dubbi sulla mia capacità di improvvisare e sono andata da lui a confidarmi. Steve mi ha ascoltato ed aiutato, come pochi avrebbero fatto. Poi, corre velocissimo... ed è un gran mangiatore». Un sorriso di circostanza è invece quello con cui ha reagito la star alla domanda sul suo ex fidanzato, l'imprenditore Raffaello Follieri, arrestato e incriminato due settimane fa a New York per frode e riciclaggio: a salvarla è stato proprio l'amico Steve Carell, che si è improvvisato suo addetto stampa: «La signora Hathaway - ha detto - non risponde a domande su questo argomento, grazie». Nato negli anni '60 per scherzare sulla Guerra Fredda, oggi l'agente segreto e pasticcione Maxwell Smart, arriva sul grande schermo, riuscendo persino a ironizzare «sul post 11 settembre - ha spiegato il regista del film Peter Segal -. Quando ho deciso di girare il film, tutti mi chiedevano se pensassi la storia fosse ancora attuale. Io ne ero convinto, perchè anche sul post 11 settembre c'è molto da ironizzare. Se si pensa, ad esempio, all'incapacità di Cia e Fbi nello scambio delle informazioni, possiamo dire di averne tante di munizioni per attualizzare la vicenda e far divertire le generazioni più giovani». Per Steve Carell, interprete di Smart, la pellicola «non sostiene un preciso punto di vista politico e sociale ma ha come obiettivo principale intrattenere, facendo anche un po' di satira politica. Parlando del film, dall'Australia al Messico, mi sono reso conto di quanto la gente ami Smart. Interpretarlo era un compito che intimidiva, ma come avevo fatto per "The Office", la serie tv inglese con Ricky Gervais, che ho recitato in Usa e che mi ha dato la notorietà, ho deciso di non imitare Don Adams, ma di rendergli omaggio, prendendo l'essenza del suo personaggio e reinterpretandolo a modo mio. Per me, Smart non è un idiota, ma una spia sicura di sè, che, pur non utilizzando le strade più consone, riesce sempre a finire il suo lavoro. È molto più di quanto riescono a fare nella vita tanti di noi».