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Quel ponte di letteratura tra Italia e Germania

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Questo Felix tutto è meno che un «cavaliere d'industria», piuttosto un piccolo baro, un «onesto truffatore», un personaggio che è la parodia di se stesso, ma con tanta fantasia e tanto impegno che non può che suscitare sentimenti di simpatia. E questo è anche il romanzo di commiato, incompiuto, di Mann. A lui si è voluto intitolare «Felix Krull» editore che punta all'obiettivo, oltre quello usuale della buona letteratura, di stabilire un ponte tra due delle grandi culture del vecchio continente: quella italiana e quella tedesca. Due culture che, come vecchi coniugi, si amano spassionatamente, ma non mancano, qualche volta, di lasciarsi andare a infuocate liti. L'avventura di Felix Krull editore inizia nella zona liberty di Monaco di Baviera nel 2006, lo scopo, dichiarato, è anche «offrire al pubblico una letteratura contemporanea europea che, infrangendo la condanna dell'effimero, superi la barriera del tempo e viva oltre la stagione e la moda, lasciando un segno nelle coscienze». Due le firme di questa piccola, grande (come il personaggio di Mann) casa e editrice: Lodovica San Guedoro, nata a Napoli da genitori siciliani, che pubblica «Requiem di Arlecchino» e poi «Amore è stufo - L'ingannatore di Siviglia»; e Johann Lerchenwald (che scrive in tedesco ed è tradotto dalla collega San Guedoro) che ha pubblicato «Friederich Güthlin». Sta ora arrivando nelle librerie un nuovo «pilone» di questo ponte nella cultura europea: «Gli avventurosi simplicissimi», un corposo romanzo di ben 400 pagine di Lodovica San Guedoro. Le risposte che sta avendo questa iniziativa editoriale sono decisamente lusinghiere, così come l'accoglienza che è stata fatta alle opere degli autori. In particolare «Friederich Güthlin» ha trovato assensi convinti, materializzando, in maniera completa, quella letteratura oltre le mode che vuole essere il segno distintivo dell'editore. A. A.

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