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A Gerusalemme per portare una speranza di pace

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Centottanta allievi per una scuola nata tredici anni fa, in una città dove prima di allora le scuole di musica non esistevano. Luogo di incontro di culture e religioni attraverso la musica: insegnanti israeliani, palestinesi, russi e somali. Sovvenzionata da enti religiosi italiani, a dirigerla una donna dal sorriso materno e accattivante, la palestinese Hania Soudah Sabbara. In una calda notte di giugno un concerto nel salone della sede della custodia per la Terra Santa, diretta da padre Pizzaballa, dedicato agli ospiti italiani, personaggi della cultura e del cinema accompagnati in Israele dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha voluto con questo viaggio nei luoghi sacri festeggiare gli ottant'anni della "Rivista del Cinematografo", attraverso la creazione di nuove forme di dialogo in quei luoghi dove la parola conflitto è verbo. Ne è nato il gemellaggio fra la giovane orchestra "Mozart" di Gerusalemme e la Fondazione Cameristica di Modena, illustrato dal Maestro Paolo Vergari, che ha preannunciato i concerti comuni che si terranno in autunno in Terra Santa e all'inizio del 2009 in Italia. «Arte, artisti e cinema rappresentano il dialogo fra i popoli - ha sottolineato Don Dario Viganò, che guida la Fondazione dell'Ente dello Spettacolo - è quello che verifichiamo con il Festival del Tertio Millennio, laboratorio per registi di mondi diversi, persone che hanno a cuore il destino dell'uomo. La diversità ha trovato voce in film come Private di Saverio Costanzo o L'Amante Perduto di Faenza. Nella delegazione italiana, oltre a rappresentanti dell'Istituto Luce, di Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia, anche l'attore Fabrizio Bucci, intenso Gesù ne "L'inchiesta", remake del film di Damiano Damiani. «Questo viaggio ha riempito i vuoti delle scene girate in Tunisia anziché in Terra Santa - ci ha detto - soprattutto il giardino di Getzemani, la scalinata, i posti del calvario mi hanno segnato come uomo e attore, interpretare Gesù è un privilegio che segna una carriera. Questi luoghi oggi non sono come ci vengono raccontati, vanno visti di persona e solo allora si può averne un'idea». Gli incontri con gli artisti del posto, altri sono avvenuti ad Haifa, a Nazareth ed a Betlemme nella scuola Paolo VI dedicata ai bambini sordomuti, sono stati organizzati dal C.E.R.U. il Centro Europeo Risorse Umane, che ha sedi a Bruxelles e a Firenze. Mons. Gianfranco Ravasi, responsabile della Cultura del Vaticano, ha accompagnato la visita con un messaggio diretto agli operatori culturali: «Che i vostri occhi, quotidiani testimoni della grandezza e meschinità del mondo, possano far sbocciar le domande che abitano l'intimo di ogni persona perché, come diceva Tolstoj, un uomo può ignorare di avere un cuore ma senza cuore un uomo non può vivere».

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