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Paola Quattrini: «Il teatro, la forza della mia vita»

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? «Mi sono affermata negli anni Settanta, grandi sceneggiati che mi davano emozioni terribili, "I Demoni" un capolavoro di Dostoevskij, e poi "Vita di Puccini", ed ancora "Lulù", la commedia "La voce della tortora", classico di Broodway degli anni Quaranta». Quale la sua vera vocazione? «Attrice brillante, ho recitato ruoli in tal senso prima in teatro e poi in TV». Un compagno che ricorda con tanto piacere... «Proprio Johnny Dorelli in tv in "Taxi a due piazze" e poi nel varietà televisivo "Finalmente venerdì"». Ha conosciuto i più bravi attori italiani... «Sì è vero, li ho conosciuti, ho lavorato accanto a loro: con Amedeo Nazzari, Vittorio Caprioli, Raimondo Vianello, Carlo Dapporto e ancora con Dario Fo, Franca Valeri, Walter Chiari, Mario Scaccia». Ha anche cantato a teatro... «Sì ho avuto il coraggio di cantare su di un palcoscenico in un teatro, il coraggio me lo ha anche dato Garinei, comunque credo di non saper cantare». La sua prima volta... «La mia prima volta sul palco è stata con Squarzina, ero piccola, facevo la figlia di Aroldo Tieri». Ama il lavoro teatrale? «Sì, il lavoro teatrale fa anche stare molto lontani da casa». E quindi non è stata brava come mamma? «No, mia figlia ama il teatro come me. Certo, come madre ogni tanto è stato un problema lavorare su e giù per l'Italia. È certamente un lavoro che obbliga a grandi distacchi». E il rapporto con sua figlia Selvaggia com'è? «Con mia figlia ho molta complicità non solo a teatro, abbiamo lavorato spesso insieme, ma anche nella vita». Ed oggi il suo futuro professionale? «Sto preparando una novità: "I ponti di Madison County", un soggetto di un film». Il teatro l'ha aiutata a vivere? «Il teatro mi ha aiutato a superare tante barriere anche alcune con mia figlia. Il teatro è l'arte, è quel momento, è una cosa che non si ripete ed il pubblico è un complice creativo. Non saprei vivere senza il teatro».

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