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Dina D'Isa [email protected] «Io presidente della ...

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Così, Renzo Arbore ha commentato l'articolo del critico Aldo Grasso, che ha proposto di nominare lo showman presidente dell'azienda pubblica per «ridare ruolo e dignità a viale Mazzini». «Spero d'incontrare Aldo Grasso, così potrò chiedergli, come è nato questo innamoramento nei miei confronti», ha aggiunto Arbore che ha poi rilasciato qualche commento su "X Factor", «un programma interessante, che funziona, perchè dà spazio alla musica leggera popolare e perchè mostra che ci sono grandi talenti. Vent'anni fa avevo fatto "Doc", in cui grandissimi artisti, da Thelonius Monk a Miles Davis, si sono esibiti dal vivo. Uno dei talenti di "X Factor", i Cluster (gruppo vocale della squadra di Morgan) li abbiamo chiamati per il prossimo Umbria Jazz, di cui sono presidente. Per un mio prossimo ritorno in tv ci vorrà tempo: vorrei sentirmi dire "armiamoci e partiamo" e non "armiamoci e parti"». Lo showman ha parlato a margine della presentazione del Bellaria Film Festival diretto da Fabrizio Grosoli, che offrirà (dal 5 al 9 giugno) l'anteprima del backstage di "Gomorra", l'omaggio al '68, con la retrospettiva su Peter Whitehead, il "padre dei videoclip e dei rockumentary" (documentari sul rock), ma soprattutto l'omaggio a Arbore e a una delle sue trasmissioni più famose, "L'altra domenica". «Si respirava ancora l'atmosfera del '68. Era un programma alternativo vagamente di sinistra, in cui ribaltavamo tutto quello che vedevamo in tv. Oltre a lanciare personaggi come Roberto Benigni, Isabella Rossellini, Milly Carlucci, abbiamo avuto anche delle colpe, come quella di inventare il quiz radiofonico. Io avevo paura che in diretta chiamasse qualche terrorista per lanciare dei messaggi. Più tardi mi hanno detto che le Brigate Rosse, in effetti ci avevano pensato», ha raccontato poi Arbore il quale ha anche prestato la voce a un dromedario che parla pugliese, con occhiali da sole, cappello in testa, e sulla groppa una bisaccia con chitarra e clarinetto. È il personaggio animato in "La luna nel deserto", mediometraggio in 3d di Cosimo Damiano Damato, che racconta coi toni della favola una storia d'amore e rispetto per gli altri, ambientata nel mondo degli animali. Il film è ispirato al romanzo di Raffaele Nigro (coautore con Damato della sceneggiatura), "Desdemona e Coca Cola". «È la prima volta che divento cartone animato, l'idea della storia mi piaceva. È molto poetica, promuove valori in cui credo ed è ambientata in quell'area del sud che amo tanto».

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