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Aldo, Giovanni e Giacomo la risata come il successo

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è un segreto senza senso

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Latrasmissione è un viaggio nell'universo di Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, i tre comici disastrosamente assortiti, con ognuno che parla un dialetto diverso e alcuni, talvolta, completamente inventati. Come il sardo tormentoso e un po' sputacchiato di Giovanni, del quale l'unica parola conosciuta e comprensibile è «porceddu», porcellino. Le altre, per quanto divertenti, sono tutte di fantasia. Questi tre comici, attori, sceneggiatori e registi sono i veri beniamini d'Italia, che hanno recuperato la comicità ingenua di Macario, l'hanno assortita con quella di Totò, con i cabaret milanesi, Pozzetto, una dose di Villaggio, fino a giungere a gag assolutamente nonsense, come quella del supereroe in calzamaglia con pantaloncini corti Tafazzi (Giacomo) che si percuote selvaggiamente l'inguine con un bottiglione di plastica. Ecco queste, e molte altre, sono le scenette protagoniste di «Pur Purr Rid!», che, in un totale di quattro puntate, propone l'intero repertorio del trio. Sequenze tratte dai film più famosi: «Tre uomini e una gamba», «Così è la vita», «Chiedimi se sono felice», «La leggenda di Al, John e Jack», «Tu la conosci Claudia», «Anplagghed» si alternano ai classici televisivi «Mai dire Gol», «Comici», «Su la testa», e «Aldo Giovanni e Giacomo Show». Sono pochi gli artisti che si sono potuti permettere di somministrare dosi così massicce del repertorio al pubblico televisivo, repertorio tratto anche dagli spettacoli teatrali: «I Corti», «Tel chi el telùn», «Anplagghed». Forse l'unico programma analogo è stato «Storia di un italiano», serie gloriosa di Raidue del '79, tutta dedicata ad Alberto Sordi, che ancora oggi gira in dvd. La scorsa settimana «Pur Purr Rid!» ha realizzato 3 milioni 158 mila telespettatori e il 13,84 per cento di share. Questa sera ha di fronte temibili avversari: prima di tutto la bella fiction: «Don Zeno. L'uomo di Nomadelfia», su Raiuno.

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